Scuole, boom di adesioni ai test salivari in classe nelle scuole sentinella

Sabato 18 Settembre 2021 di Camilla De Mori
foto di repertorio

UDINE e PORDENONE - Boom di adesioni ai test salivari nelle scuole sentinella in provincia di Udine e nella Destra Tagliamento.

Quando manca poco alla scadenza, è quasi vicino al traguardo dei seicento consensi da parte delle famiglie il Kennedy di Pordenone (che conta oltre 1.600 alunni), ma anche l'istituto Malignani di Udine è quasi arrivato a quota trecento (su 2.666 ragazzi), nonostante qualche passo indietro rispetto alle disponibilità iniziali. E anche nei comprensivi e nelle medie friulane ci sono plessi che si avvicinano al 50% degli studenti.


PORDENONE

«Conto di avere ancora delle adesioni, visto che la scadenza è fissata al 20 settembre. Confido di arrivare a oltre seicento ragazzi», spiega Laura Borin, dirigente scolastico del Kennedy, che ieri aveva già raccolto «più di cinquecento consensi su 1.600 studenti. Non abbiamo invece ancora grandi informazioni su come verranno fatti i test, che avverranno con la supervisione di un adulto, né sulla cadenza. Ma l'adesione è stata massiccia: siamo partiti a inizio settembre a raccogliere le disponibilità». Anche Borin ha dovuto fare i conti con le assenze fra il personale. «Non siamo ingessati, ma ci sono aspettative e ci sono malattie. Giovedì otto persone hanno scioperato e oggi sono venute al lavoro. Ho due aspettative... Cose che si contano sulle dita di una mano».


MALIGNANI

All'Istituto di viale da Vinci a Udine, il preside Andrea Carletti contava «circa 300 nomi, il 15% del totale degli alunni. Abbiamo mandato a tutte le famiglie la richiesta di consenso, come ci era stato richiesto. Ora resta l'incognita su cosa e come per la somministrazione: non abbiamo ancora ricevuto indicazioni. Dovevamo solo raccogliere la disponibilità e lo abbiamo fatto». Ora, per il dirigente, non è scontato capire dove, come e ogni quanto saranno fatti i test ad almeno trecento adolescenti. Carletti è però soddisfatto del debutto senza traumi grazie al reperimento di una trentina di aule. «Così non abbiamo dovuto trasferirci in una sede periferica: avremmo dovuto portare fuori 750-800 ragazzi a causa dei lavori in un'ala della scuola che resterà chiusa un anno. Con questa soluzione che abbiamo voluto fortemente, si risolve tutto all'interno». Ma anche al comprensivo di Latisana, retto da Giovanna Crimaldi, i numeri sono di tutto rispetto, visto che a ieri, quando manca ancora del tempo al gong finale, le adesioni erano «cinquecento su 950 alunni, di cui 120 della scuola dell'infanzia, il resto di primaria e secondaria». E anche all'istituto Volta di Udine, dove la media è coinvolta nella sperimentazione, l'adesione a ieri aveva raggiunto «una ventina di ragazzi su 50», circa la metà. Dopo l'adesione della scuola, che andava comunicata entro il 13 settembre, i dati sui consensi delle famiglie dovranno essere consegnati entro lunedì: «Abbiamo cominciato a raccoglierli a inizio settembre», spiegano all'istituto.


SOSPENSIONI

Ieri intanto è scattato «il secondo provvedimento di assenza ingiustificata» per il prof dello Stringher che si è ripresentato senza green pass, come al debutto di lunedì scorso. «La sospensione scatta dal quinto giorno di assenza in orario», rammenta la dirigente Monica Napoli. «È rimasta una minoranza esigua di tenaci oppositori - spiega Teresa Tassan Viol, referente di Anp Fvg -. Il resto si è piegato alla turnazione con i tamponi ogni due giorni, oppure alcuni hanno fatto anche le scelte dei congedi e sono a casa. Il problema non ce l'hanno. Restano alcuni tenaci oppositori del green pass, ma sono pochi e si riducono a numeri molto molto esigui». Sul fronte sospensioni, anche se per la maggior parte degli istituti la prima campanella è suonata solo giovedì, «fra il personale Ata qualcuno può aver già raggiunto il quinto giorno di assenza ingiustificata e quindi trovarsi nelal condizione per essere sospeso. Per i docenti credo che ciò accadrà fra qualche giorno, eventualmente, se ci saranno dei casi, avendo cominciato le attività in presenza da giovedì o da poco prima». Comunque, «qualche collega dirigente si è già informato anche con me su quale tipo di provvedimento adottare per la sospensione. Penso che in questi giorni saranno alle prese con questi casi, che alla fine sono abbastanza isolati. Ma qualcuno ce n'è. Irrilevante statisticamente parlando, ma rilevante dal punto di vista della molestia burocratica che causa quando i presidi preferirebbero sicuramente occuparsi d'altro per far funzionare bene le scuole», dice Tassan Viol.
 

Ultimo aggiornamento: 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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