Nel giorno in cui in Friuli Venezia Giulia risultano raddoppiati i malati di Covid 19 ricoverati in terapia intensiva (passati da cinque a dieci), all’Ospedale di Cattinara a Trieste ha riaperto il 12esimo piano del nosocomio, proprio per ospitare i pazienti più gravi.
LE TERAPIE INTENSIVE
Nel dettaglio dei casi, ci sono anche tre accettazioni dirette che riguardano altrettante persone rispettivamente di 79, 70 e 66 anni. Anche alla luce di questi incrementi e all’andamento dei contagi, è stato riaperto ieri a Trieste il dodicesimo piano del Cattinara, attrezzato per la terapia intensiva e semintensiva, dove opereranno equipe di anestesisti e pneumologi per l’assistenza ai pazienti Covid.
Vi è stato trasferito un sessantaquattrenne intubato proveniente da Udine, che da lunedì sera era già in una stanza isolata a pressione negativa, ed è in fase di trasferimento un secondo paziente intubato proveniente da San Vito al Tagliamento.
Nella semintensiva si trovano, invece, tre pazienti: uno proveniente dal reparto di malattie infettive dell’Ospedale Maggiore, uno con problemi pneumologici e un terzo dializzato che finora era in una stanza dedicata.
STATO DI PRE ALLERTA
Il vice governatore Riccardi ha fatto presente che, come previsto dal coordinamento regionale per l’emergenza, fino a lunedì il Santa Maria della Misericordia di Udine ha ospitato i pazienti Covid positivi provenienti da tutto il Friuli Venezia Giulia, mentre a ieri ne risultano otto. Secondo quanto evidenziato dall’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, a seguito dello spostamento del personale per la riattivazione dei reparti di Cattinara è stata sospesa la normale attività della camera iperbarica, che rimarrà attiva solo per le urgenze. Inoltre, da ieri, è stata ridotta l’attività ambulatoriale anestesiologica e di terapia antalgica per consentire il mantenimento dell’attività chirurgica programmata. Per questa settimana non ci sarà quindi alcuna sospensione degli interventi, mentre dalla prossima la programmazione sarà rivista in funzione dell’emergenza in atto. In ogni caso non ci sarà alcuna sospensione degli interventi urgenti e di carattere oncologico e dell’attività dell’emergenza-urgenza.