CIVIDALE - «Dicono che è un testo medioevale? Ma noi siamo una città medioevale». Sdrammatizza con una battuta il sindaco di Cividale Daniela Bernardi, dopo le polemiche nate in seguito alla distribuzione di un opuscolo per prevenire le aggressioni e combattere la violenza. Ad alcuni critici certe affermazioni sono sembrate anacronistiche. «Mi fa piacere che siamo fuori dal tempo. Allora vuol dire che il problema è superato», prosegue Bernardi, sul filo dell'ironia. «Se i ragazzi contestano una cosa del genere, vuol dire che veramente il problema non esiste e allora effettivamente il percorso che è stato fatto ha dato buoni frutti». «Se i giovani contestano l'opuscolo, che si facciano tutti un grande esame di coscienza». Secondo lei «il libretto ha colpito nel segno. Probabilmente ha creato una certa sensibilità. È anacronistico? Perfetto: allora rivediamo tutte le nostre posizioni e quando ci confrontiamo ricordiamoci che la libertà di uno finisce dove comincia la libertà dell'altro. Di conseguenza potremmo evitare tantissime situazioni di disagio se questo venisse fatto, non solo dai giovani ma un po' da tutti». Dire in sostanza non metterti in minigonna perché rischi lo stupro non è femminista. «Ma io non sono femminista. Sono per il rispetto dei generi e delle persone». Non lo trova ragionevolmente fuori dal tempo? «Assolutamente no. A volte vedo persone giovani o meno giovani che si vestono in modo che ritengo assai poco apprezzabile. Se una usa le gonne così corte che si vedono le mutande, per me è di cattivo gusto e non sono anacronistica.
LA MINORANZA
Ma gli esponenti di minoranza la vedono diversamente. «Il Comune di Cividale distribuisce nelle scuole una pubblicazione nella quale si consiglia alle donne di non fare sorrisi provocanti o ironici, di non indossare abbigliamento eccessivamente stravagante o succinto e magari evitare di uscire da sole di notte per non attirare potenziali aggressori. È questa la visione della donna e della società della nostra amministrazione comunale?», si chiede Alberto Diacoli (Prospettiva civica). «Anziché suggerire alle donne una vita di castità e reclusione, l'amministrazione dovrebbe impegnarsi a garantire a tutti cittadini le stesse libertà e opportunità di vita. Non è accettabile che nel 2023 si diffondano ancora messaggi che spostano la colpa sulla vittima, anziché sull'aggressore», aggiunge. E Emanuela Gorgone, capogruppo dei Civi_Ci ritiene «sconfortante» che il tema della violenza «sia affrontato in maniera superficiale e stereotipata. È ancora più grave che un opuscolo del genere sia distribuito nelle scuole». «L'assessore Brinis dovrebbe spendere in maniera più accurata il denaro pubblico, perché per sradicare la violenza è necessario mettere in atto azioni ragionate e seguite da persone competenti, a partire proprio dalle scuole», conclude Gorgone.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout