Virginia Raffaele, da stasera fino al 5 febbraio sul palco del Teatro Giovanni da Udine con il nuovo spettacolo "Samusà"

Venerdì 3 Febbraio 2023 di Giambattista Marchetto
Virginia Raffaele, da stasera fino al 5 febbraio sul palco del Teatro Giovanni da Udine con il nuovo spettacolo "Samusà"


UDINE - Attrice, doppiatrice, imitatrice, conduttrice televisiva e radiofonica molto amata dal pubblico, a pochi giorni da Sanremo dove aveva conquistato il palco dell'Ariston nel 2016 con Carlo Conti e nel 2019 assieme a Claudio Baglioni - Virginia Raffaele è ora l'attesa protagonista di Samusà, spettacolo che ha scritto con Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato e con Federico Tiezzi, uno dei maestri della scena italiana, che firma anche la regia.

Occupano il palcoscenico con la protagonista anche gli attori di circo Fabio Nicolini, Luca Lugari e Davide Visentini della Compagnia Quattrox4. Ad arricchire l'impianto scenico originale di Marco Rossi, alcuni schizzi dipinti dalla stessa Virginia.


LUOGO DI SOGNI
La Raffaele che nel 2022 è stata tra le concorrenti più amate del programma televisivo Lol2 è una professionista a tuttotondo. Diplomata all'Accademia Teatrale Europea del Teatro Integrato Internazionale e all'Accademia Nazionale di Danza e arti circensi, è attrice, imitatrice e pure stunt-woman, ma ora torna al suo primo amore: il teatro. E lo fa con un lavoro che si nutre dei suoi ricordi e di quel mondo fantastico che ha fatto da sfondo e da linfa vitale alla sua infanzia. Con quel modo tutto suo di divertire e insieme di emozionare, stupire, commuovere e far ridere a crepapelle, conquista la platea usando il filtro dei ricordi suoi da bambina e da giovane donna, costruendo immagini a tratti esilaranti o poetiche. «Sono nata e cresciuta dentro un luna park racconta la protagonista - facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili, il primo bacio l'ho dato dietro il bruco mela. Poi il parco ha chiuso, le giostre sono scappate e adesso sono ovunque: le attrazioni sono io e siete voi. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe e confonde più di una passeggiata tra gli specchi deformanti».

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