Spaccio, profughi, prostituzione e degrado: giro di vite, ecco come

Martedì 19 Giugno 2018 di Paola Treppo
Il prefetto di Udine, Vittorio Zappalorto
UDINE - Verso il patto Stato Comune per la sicurezza a Udine, in particolare per la delicata area di Borgo Stazione. Il tema è stato sviscerato questa mattina, martedì 19 giugno, in occasione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica chiesto al Prefetto di Udine, Vittorio Zappalorto, dal sindaco Pietro Fontanini.

Regolamento di polizia municipale inadeguato
«Un confronto lungo e proficuo - ha detto l’autorità di Governo - in cui sono stati sviscerati i problemi della sicurezza a Udine. Il risultato? La decisione di attivare in prima battuta un tavolo tecnico tra Comune, Prefettura e Questura che porti poi a sottoscrivere un vero e proprio “Patto per la sicurezza della città”. Siamo stati tutti concordi nel ritenere che il regolamento di polizia municipale non è adeguato alla situazione che sta vivendo Udine e deve modificato, anche con l’eventuale possibilità di fare delle ordinanze». 

Borgo Stazione: tutto il sommerso
«Borgo Stazione è un’area la cui realtà, molto complessa, si percepisce e si vede solo in parte. C’è tutto un mondo di attività illecite sommerse che sono legate agli affitti non regolati, a sub affitti, alla circolazione di persone che operano oltre i confini della legge». Si parla anche di prostituzione, oltre che di droga.

Un lavoro di "bonifica"
«Su questa zona della città va fatto un lavoro di "bonifica" importante, in più fasi. Vanno controllate tutte le licenze degli esercizi pubblici, il rispetto degli orari di apertura e chiusura di bar e negozi. Vanno controllati i clienti. Vanno verificati i contratti di locazione, identificate le persone che vivono negli alloggi. Non possiamo certo impedire alle persone di camminare per strada in questa area ma si deve procedere con un controllo radicale del sommerso». Un compito che spetta alla polizia locale.

I richiedenti asilo: mani legate
Il Patto per la sicurezza vedrà poi scendere in campo tutte le forze dell’ordine, contro il degrado, l’illegalità, il bivacco, il meretricio. E per i richiedenti asilo? «Sappiamo che ce ne sono diversi che sono stati allontanati dai poli della accoglienza perché hanno commesso reati, perché non hanno rispettato la legge. Ma restano qui, li conosciamo».

«Delinquono ma le forze dell’ordine hanno le mani legate quando commettono un reato perché fino a che non si cambia la legge non possono essere perseguiti, perché godono di protezione internazionale. Non possono essere allontanati in maniera realmente definitiva e, se lo si può fare, i tempi sono lunghi. Questo è un problema che crea disagio al cittadino e alle forze dell’ordine che lavorano ogni giorno a tutela della sicurezza di tutti» 
Ultimo aggiornamento: 21:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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