Monitoraggio in piazzetta San Cristoforo: «Smog, un aumento del 70 per cento»

Venerdì 21 Settembre 2018 di Alessia Pilotto
Monitoraggio in piazzetta San Cristoforo: «Smog, un aumento del 70 per cento»
UDINE - Il vento ha reso difficile la comparazione, ma l'ipotesi è che l'apertura del centro alle auto abbia portato gli agenti inquinanti a un aumento tra il 50 e il 70%. Ieri, infatti, le associazioni Alpi (Associazione allergie e pneumopatie infantili) e Fiab Udine Abicitudine hanno voluto misurare lo stato di salute dell'aria in piazzetta San Cristoforo, che da agosto è tornata percorribile in auto. «Abbiamo fatto le rilevazioni per comparare i dati attuali con quelli rilevati il 25 luglio, ossia prima della sospensione della ztl ha spiegato l'allergopneumologo Mario Canciani -. Abbiamo monitorato i valori delle polveri ultrasottili, le Pm 2,5 che misurano un micron e proprio per questo passano attraverso i bronchi ed entrano nei vasi sanguigni, cosa che le rende più pericolose delle Pm10 solitamente rilevate; abbiamo però anche conteggiato i passaggi dei vari mezzi: bici, auto, furgoni, bus e taxi».

I risultati del monitoraggio, svolto dalle 10 alle 11 di mattina, mostrano dati comparabili con quelli registrati il 25 luglio, ossia valori di micro particelle comprese tra 12 e 14 (il limite a norma di legge è di 25 microgrammi al metro cubo). Tutto bene allora? No, perché le condizioni atmosferiche ci hanno messo lo zampino: «Rispetto alla prima registrazione, quando il vento soffiava tra i 2 e i 6 chilometri orari, oggi (ieri, ndr) si attesa tra i 12 e 24 chilometri orari ha spiegato Paolo Attanasio (Fiab) -. Questo va bene per i nostri polmoni, ma falsa i risultati: sembra che con il passaggio delle auto non ci sia differenza, ma non è così». «A parità di forza del vento e di variazione barometrica ha aggiunto Canciani -, si può ipotizzare un aumento degli agenti inquinanti compreso fra il 50 e il 70%». Viste comunque le differenze tra le due giornate di rilevazione, le associazioni hanno deciso di ripetere il monitoraggio entro la fine dell'anno (probabilmente a novembre). Ciò che invece è certo, è l'aumento del passaggio di veicoli; se il numero di quelli che potevano transitare anche prima della sperimentazione rimane sostanzialmente invariato (24 bus e 9 taxi, contro i 20 e gli 8 del 25 luglio), quelli che hanno beneficiato della riapertura sono decisamente più numerosi: le auto sono più che quadruplicate (da 42 a 176), le moto triplicate (da 4 a 12) e i veicoli commerciali sono passati da 12 a 42; aumentate però anche le bici (da 255 il 25 luglio, a 306 ieri). «Ciò dimostra senza ombra di dubbio hanno commentato le associazioni -, che la riapertura al traffico del centro storico ha quadruplicato i flussi di traffico privato motorizzato, con evidente peggioramento della qualità dell'aria, e dunque della vivibilità della zona. È inoltre sotto gli occhi di tutti il consistente aumento di sosta selvaggia a breve e medio termine, al di fuori degli stalli predisposti. «Insistiamo sulla necessità di diminuire l'uso dell'auto ha detto Marino Visintini di Legambiente -: a Udine, ci sono 74 auto ogni 100 abitanti, una percentuale molto alta». E proprio Legambiente, nell'ambito della Settimana della Mobilità sostenibile, ieri dalle 7.30 alle 9.30 ha monitorato i passaggi in bici per la campagna Giretto d'Italia, che misura le città più ciclabili: ai due varchi, in direzione centro, sono state contate 81 (in via Roma) e 295 bici (in via Mantica); nel 2017, in totale erano state 629.
Ultimo aggiornamento: 15:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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