Giunta De Toni, parte il risiko delle nomine: «Giochi chiusi subito dopo il 25 aprile»

Venerdì 21 Aprile 2023 di C.D.M.
Giunta De Toni, via al risiko: «Giochi chiusi subito dopo il 25 aprile»

UDINE - Giorno di "consultazioni" per il neosindaco Alberto Felice De Toni, che oggi incontrerà i rappresentanti delle liste che lo hanno sostenuto al ballottaggio per ricevere le famose "rose" di nomi e i desiderata sulle deleghe e comporre quindi la squadra di governo di Palazzo D'Aronco. «Da domani (oggi ndr) - conferma il primo cittadino che ieri a pranzo, a quanto pare, ha visto il suo vice predestinato Alessandro Venanzi e l'alleato Ivano Marchiol - inizierò ad incontrare le delegazioni dei partiti e delle liste dell'intera coalizione in corsa al ballottaggio per ascoltare le loro proposte in merito alla composizione della prossima giunta comunale. La giunta che ho in mente terrà conto delle preferenze espresse dagli elettori, della composizione di genere e delle competenze».


I PARTITI
Questa mattina la delegazione Pd (composta da Venanzi oltre che da Cinzia Del Torre ed Enzo Martines) aprirà le danze dei confronti. Criteri chiave per i 4 assessorati che spettano al Pd, come spiega Venanzi, «competenze e numeri», ossia i voti ricevuti. «Bisogna mettere la persona giusta al posto giusto. Per sé il recordman delle preferenze vorrebbe «lo sviluppo economico, che è il mio settore, oltre alla governance del Pnrr». Per il partito, «il Pd ha un suo peso che va rispettato nei referati. Il bilancio? Potrebbe essere. Ne parleremo», dice Venanzi. Ma il referato potrebbe anche restare a De Toni. Stefano Gasparin, nella rosa dei dem più votati, che pure alcuni vedrebbero bene alle Partecipate o anche al Bilancio, non sgomita e non mette il "cappello" su alcuna delega: «Sono al servizio della squadra e a disposizione del sindaco», dice l'ex presidente della Quiete. «L'obiettivo che il Pd si è dato mercoledì sera è di dare un'operatività veloce alla città. L'idea è chiudere il cerchio subito dopo il 25 aprile. C'è una serie di scadenze e bisogna correre», aggiunge Venanzi. Anche «le politiche sociali sono nelle corde della battaglia politica del Pd», dice mister preferenze. Già, una delega ambita da più parti (anche in passato un altro ex rettore, Furio Honsell, scelse di "spacchettarla" e non fu un'ideona).
Non nasconde che le Politiche sociali le piacerebbero, Anna Paola Peratoner, voluta nel direttivo Pd da Elly Schlein, che sgombra il campo da un equivoco: «Non c'è nessuna incompatibilità fra il mio lavoro e l'assessorato alle Politiche sociali. Io sono dipendente di Oikos onlus, non ho nessun ruolo direttivo. Quando dovessi avere una delega in giunta, mio marito ha detto che si dimetterebbe da presidente. La mia organizzazione non ha nessuna gara con il Comune di Udine, solo una convenzione per l'accoglienza di minori in una comunità di Fagagna, che scade a luglio. Se dovesse rappresentare un elemento di incompatibilità, Oikos non rinnoverà la convenzione con il Comune di Udine». Le Politiche sociali sarebbero però anche nelle corde di Eleonora Meloni (Pd), la donna più votata del consiglio: «Il mio percorso naturale mi porterebbe alle Politiche sociali soprattutto per riuscire a migliorare la qualità della vita delle persone più fragili e delle famiglie, però, anche per le competenze professionali e politiche maturate, vedrei bene una mia collocazione anche alla Cultura o all'Istruzione. Metterei a disposizione le mie competenze anche per altre deleghe, come i Progetti europei», dice Meloni.
Ieri, confronto anche in casa dei "detoniani". «Una riunione di studio e di organizzazione», confida Rita Nassimbeni, ex assessore con Cecotti, che alcuni vedrebbero bene di nuovo al Personale (o alla guida dell'assemblea). Lei glissa: «Io sono a disposizione. Non credo al manuale Cencelli». Federico Pirone non nasconde che l'ambizione per la lista è di due assessorati più la presidenza. «A cosa punto? Io sono a disposizione di De Toni: mi fido di lui».
Due assessorati spettano anche alla coalizione di Marchiol, che nell'accordo siglato con De Toni ha messo per iscritto le deleghe ambite: Mobilità e Lavori pubblici (per cui il candidato naturale è Marchiol) e Partecipazione.

Oggi l'incontro con De Toni alle 14.30. «Le deleghe che abbiamo chiesto sono quelle, ma va fatto un ragionamento complessivo. De Toni valuterà il cast migliore». Marchiol non lo dice, ma se Lavori pubblici e Mobilità non sono in discussione, la Partecipazione potrebbe essere rimessa in gioco in cambio di una materia su cui ci siano competenze spendibili, come lo Sport (competenze che non fanno difetto a Chiara Dazzan, già giocatrice di calcio in serie A). Andrea Zini (assieme a Pierenrico Scalettaris fra i più votati del Terzo polo, cui spetta un referato) spiega che «durante la campagna elettorale i temi che ho seguito di più sono quelli del welfare, in primis quello sociale e poi la digitalizzazione e i quartieri». Una delega gettonatissima, quella alle Politiche sociali. «Credo che per questa amministrazione possa essere un assessorato importante». Scalettaris ricorda che «un avvocato può essere utile in diversi assessorati». La delegazione di Avs, come spiega Serena Pellegrino, incontrerà De Toni alle 14. «La rosa - diceva ieri - la definiremo stasera: sarà la più eclettica possibile, come richiesto».

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