La Secab riesce nell'impresa: chiude il bilancio in attivo. «Gestione dura»

Nonostante i numeri non sono mancate le polemiche. "A votare solo un centinaio ma i soci sono oltre 2500"

Mercoledì 31 Maggio 2023
La Secab riesce nell'impresa: chiude in attivo. «Gestione dura»

PALUZZA - Approvato nei giorni scorsi il bilancio d'esercizio 2022 della Secab, la storica e pluricentenaria cooperativa elettrica dell'alta Valle del But.

L'esercizio si è chiuso con un utile netto di 129.323 euro anche se nel 2022 la produzione degli impianti idroelettrici ha registrato una flessione di circa 22 milioni di kWh rispetto al 2021 (-45%) causa, si legge nella relazione, di «fenomeni mai vissuti precedentemente che si sono sovrapposti creando una miscellanea di problematiche la cui gestione è risultata molto difficile e faticosa», dall'aumento dei prezzi delle materie energetiche, ai quali si sono assommati quelli derivanti dal peggior periodo siccitoso di cui Secab abbia memoria. Il conflitto Russo Ucraino ha poi di fatto completato l'effetto negativo. Ma non sono mancate le polemiche in occasione dell'assemblea dei soci, tenuta sabato 20 maggio, al cinema Daniel di Paluzza, durante la quale c'è stato anche il rinnovo di 4 membri in scadenza del Consiglio di Amministrazione. «Su oltre 2.500 soci, si sono accreditati per votare il rinnovo delle cariche poco più di 350 persone, mentre il bilancio è stato votato solo da un centinaio di soci presenti in sala fa notare il già sindaco di Cercivento e già consigliere regionale Luca Boschetti - Il nulla, se si pensa alla partecipazione di qualche anno fa. Partecipazione bassissima per una cooperativa storica come la Secab, numeri che devono farci riflettere. La mancata partecipazione all'assemblea e alla votazione del bilancio, denota una mancanza di interesse verso una cooperativa del territorio, che invece dovrebbe meritare maggiore attenzione proprio in un momento delicato come questo, fatto di aumento dei costi e transizione energetica».


DISINTERESSE
«Ricordiamoci che la Secab è degli oltre 2500 soci e pertanto non possiamo e non dobbiamo lasciare che un consiglio di amministrazione abbia la facoltà di fare ciò che vuole, senza un confronto. Già negli ultimi anni aggiunge ancora Boschetti - si era assistito a un mancato interesse verso l'assemblea, con la partecipazione che di anno in anno andava progressivamente calando. È strano dal mio punto di vista che non ci sia interesse verso questa cooperativa così importante per la nostra zona. Per questo motivo, credo che tutti noi, presidente e consiglio di amministrazione compresi, dobbiamo riflettere su come riportare i soci al centro della cooperativa. Probabilmente qualcosa va cambiato e in seno all'assemblea il mio intervento è stato proprio su questo. Già in tempi non sospetti il sottoscritto e i soci Beppino Di Centa e Stefano Di Bello, avevamo proposto all'attuale presidente della cooperativa una serie di riflessioni».


LA PROPOSTA
«Ad esempio il rinnovo delle cariche: perché non adoperare il metodo dei consigli comunali? Ovvero presentazione di liste con massimo nove candidati, garantendo in lista la rappresentanza di genere e che gli stessi restino in carica per la durata prevista dal codice civile o come l'assemblea dei soci decida, magari con indicato già il candidato presidente che così viene eletto di soci, garantendo in tal maniera una maggioranza stabile (cosa che oggi non succede cambiando tre membri ogni anno) e se presente una minoranza non superiore a 2 componenti - conclude Boschetti - Proposta che non ci risulta sia stata nemmeno presa in considerazione dal presidente Pittino, con la scusa che all'interno di Secab non è giusto parlare di "maggioranza" e "minoranza". Ma mi pare che lo stesso presidente oggi come oggi sia sorretto da una maggioranza in seno al CdA ed esista anche qualche consigliere che la pensa in maniera diversa da lui. Questo voleva essere forse, un punto di partenza per un dialogo da farsi in seno alla cooperativa e soprattutto in seno ad una assemblea societaria. Perché questa cooperativa mi risulta essere ancora dei soci».

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