Scuola. Supplenze, precari contro il valzer dell'algoritmo

Lunedì 3 Ottobre 2022 di Camilla De Mori
Bambini che entrano in classe in una foto di repertorio

Il “valzer” dell’algoritmo per l’assegnazione delle supplenze non piace ai precari friulani della scuola. Tanto che dalla Flc Cgil di Pordenone arriva forte la richiesta di tornare alle nomine in presenza, per evitare pasticci e riuscire a fare «aggiustamenti» di buon senso a beneficio di tutti. Stessa musica anche in casa Cisl, dove la segretaria regionale Antonella Piccolo ritiene che il sistema informatizzato abbia creato «situazioni paradossali». A quasi un mese dall’inizio della scuola, in provincia di Udine, invece, il problema sollevato dalla Flc Cgil riguarda i “buchi” che sarebbero rimasti ancora dietro le cattedre, con supplenze ancora da assegnare. L’Ufficio scolastico provinciale, però, assicura che il quadro non è così e ricorda il gran lavoro che è stato fatto per l’avvio dell’anno con quasi tutti i docenti al lavoro.
UDINE
In provincia di Udine le nomine hanno già visto una doppia tornata, come ricorda la stessa dirigente dell’Usp Fabrizia Tramontano, con quasi 1.300 supplenze assegnate da graduatoria provinciale nella prima tornata cui vanno aggiunte quelle della seconda, dopo una sequela di rinunce (sono state 180). «Al 30 settembre mancano insegnanti. Bene ma non benissimo, direi», nota Massimo Gargiulo (Flc Cgil Udine), che guarda la messe di nuovi incarichi da Gps assegnati dopo la seconda tornata. Anche Gargiulo accusa «il malfunzionamento dell’algoritmo» e ricorda che «ci sono stati degli errori», anche se poi sono stati corretti. Un altro problema a suo dire sarebbe legato al cosiddetto «assembramento degli spezzoni, perché le supplenze di alcune ore diverse volte non sono state abbinate bene». Nelle scuole gli vengono segnalati anche «problemi per i docenti di sostegno».
Ma la dirigente dell’Usp udinese Fabrizia Tramontano risponde con i numeri: «La prima tornata è stata fatta il 1. settembre, con quasi 1.300 nomine e la seconda il 27. Tante persone fanno domanda ma poi rinunciano: in questa seconda fase abbiamo dovuto gestire circa 180 rinunce. Abbiamo dovuto riscorrere le graduatorie. Tutto nella norma». E difende la procedura. «Grazie alla procedura di informatizzazione delle nomine messa a disposizione dal ministero riusciamo anche prima dell’avvio delle lezioni a mettere in cattedra quasi la totalità degli aventi diritto. Questo ovviamente anche grazie alle graduatorie. Udine ha circa 15mila posizioni nelle graduatorie per le supplenze. Piuttosto che guardare al “micro”, si guardi al “macro” e al fatto che l’avvio dell’anno è sicuramente stato regolare. La mancanza di docenti nessuno la nega, magari per determinati ordini o per determinate materie, ma è dovuta ad altro che prescinde dalla gestione delle procedure amministrative in capo a questi uffici». Critica sulle supplenze affidate all’algoritmo è Antonella Piccolo (Cisl Fvg): «Il sistema del l’algoritmo ha creato situazioni paradossali con perdita di continuità didattica da parte di docenti». A un mese dall’avvio della scuola anche lei rilevava nei giorni scorsi «una situazione ancora non ben definita, continuano a uscire bollettini di nomine. L’altra settimana a Pordenone, poi a Udine, quindi a Gorizia». 
PORDENONE
Rispetto ai “cugini” udinesi, nella Destra Tagliamento «è andata un po’ meglio», nota Mario Bellomo (Cgil Flc Pordenone). «Abbiamo già fatto cinque “giri” di algoritmo con le graduatorie provinciali (Gps)».

Al 9 settembre le supplenze assegnate nel Pordenonese erano 779, di cui 262 di sostegno (in regione erano 2.825, di cui 1.084 di sostegno), cui poi si sono aggiunte quelle delle fasi successive. «All’ultimo giro sono state assegnate 13 nomine. Nel terzo turno, un’ottantina. Abbiamo avuto rinunce anche da noi, ma in numero comunque inferiore rispetto a Udine. Alcune classi di concorso sono già state restituite alle scuole per le nomine. Rispetto all’anno scorso le cose sono andate meglio. Resta la criticità che un po’ tutti chiedono di tornare a fare le nomine in presenza. L’algoritmo non permette di fare gli aggiustamenti che si possono fare quando uno è lì». Così, dice, si sono verificati casi, per esempio, in cui «persone indietro in graduatoria hanno preso posti più appetibili, perché oggetto di rinuncia dei vincitori di concorso, mentre persone più in alto hanno dovuto accontentarsi di quel che c’era». Pure nel Pordenonese, «c’è il problema degli spezzoni incastrati male. Se uno ha 10 ore e gliene mancano 8, per esempio, e gli viene proposto un posto intero da 18 ore, non può “spezzarlo”, deve completarlo solo con un altro spezzoni. Ci sono docenti che volentieri farebbero un pezzo di cattedra intera ma gli viene impedito». Ma «il problema vero è quello degli Ata a Pordenone, perché hanno dato solo 2 collaboratori scolastici per ogni plesso e in tante scuole i bidelli si trovano da soli al pomeriggio a fare pulizie. Se succede qualcosa, nessuno se ne accorge. È anche un problema di sicurezza».

Ultimo aggiornamento: 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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