Sciopero alla Pilosio, per l'azienda «Eccessiva la rigidità sindacale»

Giovedì 21 Giugno 2018 di Paola Treppo
La sede della Pilosio a Tavagnacco
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TAVAGNACCO (Udine) - Dopo l’interruzione unilaterale dei sindacati della trattativa in merito al passaggio del personale di Pilosio Spa alla Newco, come previsto dal piano di concordato preventivo, la direzione aziendale sottolinea la volontà di ammodernare il sistema di retribuzione nel pieno rispetto del Ccnl al fine di incentivare il miglioramento delle performance dell’azienda stessa e portarla così in un percorso di rilancio, precisando che gli inquadramenti professionali rimangono invariati.

Gli inquadramenti professionali rimangono invariati
Si intende cioè passare da un sistema di retribuzione definito una ventina di anni fa a uno più in sintonia con la moderna contrattazione di secondo livello, come per altro previsto dallo stesso Contratto nazionale di lavoro in vigore, e che guarda con maggiore attenzione ai premi di risultato. Per questo la direzione ha proposto alle parti sindacali un sistema incentivante, vale a dire un sistema di retribuzione variabile legato a diversi criteri, peraltro suggerito e studiato da alcuni responsabili e dipendenti della stessa Pilosio.

«Non si comprende quindi a pieno la rigidità della parte sindacale su questo elemento dell’accordo e la portata della reazione che ha indotto a proclamare uno sciopero prima di aver esaurito tutte le possibilità di trattativa con l’azienda» dice l'azienda in una nota. Per il Ceo le porte rimangono aperte per poter riprendere al più presto la discussione, in quanto la priorità dell’azienda è e rimane quella di continuare a lavorare a pieno ritmo con la Newco per il rilancio del Gruppo.

Sciopero da oggi
Le organizzazioni sindacali hanno proclamato per oggi, giovedì 21 giugno, e domani, contro la disdetta di contratti aziendali e premi individuali. Una giornata e mezzo di sciopero per i 78 dipendenti Pilosio, in procinto di passare alla Pilosio group Spa, la new.co costituita per rilevare l’attività produttiva dell’azienda di Tavagnacco dopo il via libera al concordato preventivo, omologato il 28 maggio scorso dal tribunale di Udine.

Dietro alla scelta di incrociare le braccia, annunciata da Carlo Cimenti (Fiom-Cgil) e Pasquale Stasio (Fim-Cisl) dopo un’assemblea dei lavoratori tenutasi stamattina, la volontà della nuova proprietà di disdettare tutti i trattamenti integrativi in essere, aziendali o individuali, aggiuntivi rispetto alla contrattazione collettiva. L’astensione dal lavoro, decisa con effetto immediato a partire dalle 13 di oggi, è stata proclamata fino alle 17 di domani.
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