CERVIGNANO - Ha patteggiato un anno di reclusione, con pena sospesa, Michele Peressin, il 55enne motociclista di Cervignano rimasto coinvolto il 27 maggio dello scorso anno nel tragico schianto frontale avvenuto lungo la translagunare di Grado, costato la vita a un altro motociclista cervignanese, Dalibor Jankovic, 25enne di origine bosniaca. L'udienza si è tenuta ieri a Gorizia, il giudice ha riconosciuto l'attenuante del concorso del danneggiato (fa sapere la "Giesse" di Gradisca, a cui Peressin si è affidato). Lo schianto era avvenuto poco prima delle 17.30: , l'urto tra le due moto di grossa cilindrata avvenne semi frontalmente. Entrambi i motociclisti, secondo i calcoli del perito, erano oltre i limiti di velocità fissato a 90 km orari. Peressin tra i 90 e i 100, mentre Jankovic al momento dell'urto andava a non meno di 110 orari.
Subito dopo l'urto i soccorsi erano giunti sul posto tempestivamente ma le condizioni di Jankovic erano apparse fin da subito disperate. Elitrasportato all'ospedale di Udine, era deceduto poche ore più tardi.
Peressin invece aveva riportato un trauma cranico e diverse fratture, anche esposte, che hanno cambiato per sempre la sua vita.
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