Sanità da rifondare: le ricette dei candidati per dare dignità a chi lavora in corsia

Si sono "scontrati" il presidente uscente Massimiliano Fedriga, Massimo Moretuzzo e Alessandro Maran: la sfida è sulle attese

Sabato 18 Marzo 2023 di Elisabetta Batic
Confronto candidati evento organizzato Ordine professioni infermieristiche

Integrazione tra pubblico e privato, fuga di pazienti e professionisti fuori regione, prevenzione e sicurezza.

Sono solo alcuni temi che hanno animato ieri pomeriggio a Trieste, all'Nh Hotel, il confronto tra i candidati alla presidenza del Friuli Venezia Giulia. Massimiliano Fedriga per il Centrodestra, Massimo Moretuzzo per il Centrosinistra e Alessandro Maran per il Terzo Polo si sono confrontati sulla salute dei cittadini e sul futuro delle professioni sanitarie. A organizzare l'incontro l'Ordine delle professioni infermieristiche.


LA POLEMICA
Assente per scelta degli organizzatori la candidata Giorgia Tripoli di Insieme Liberi. A tal proposito ci sono state delle contestazioni in sala da parte del candidato consigliere regionale Marco Bertali che ha parlato di «scorretta e irrispettosa esclusione» ma è stato zittito e invitato ad allontanarsi. Gli organizzatori hanno fatto sapere che leggendo il programma della candidata non hanno trovato elementi che potevano portare contributi fattivi al dibattito anche a fronte del fatto che è sostenuta da una serie di movimenti che si ispirano ai No Vax.


PUBBLICO O PRIVATO
A porre l'accento sulla necessità di una alleanza tra pubblico e privato convenzionato (universalistico gratuito) è stato il governatore uscente pur ricordando che «in questi cinque anni di legislatura i fondi per il personale della sanità pubblica sono aumentati nella misura di 100 milioni così come gli investimenti». Secondo Fedriga «va cambiato approccio: non più politiche sanitarie ma sulla salute». Dunque ha ricordato «gli accordi che stiamo cercando di siglare da più di un anno con la medicina generale a livello nazionale» e si è soffermato sulla carenza di personale sanitario. «Le cronicità saranno il grande tema ha proseguito non esiste più solo la risposta in ospedale ma deve essere territoriale» ovvero case, ospedali e infermieri di comunità. Fedriga ha parlato anche di «budget alla persona in base al reddito e alla situazione per andare in una struttura o ricevere cure a domicilio: questo è il progetto». E per arginare la fuga verso altre regioni «occorre favorire il potenziamento di alcuni ospedali spoke che possono specializzarsi ed essere più attrattivi come offerta professionale».


INTEGRAZIONE
Dal canto suo Massimo Moretuzzo ha posto l'accento sul necessario coinvolgimento degli attori sociali piuttosto che sulle microaree e sul rafforzamento dei vari piani dell'integrazione. Centrale, per il candidato del centrosinistra, anche il tema della prevenzione e la continuità nel rifinanziamento dei fondi legati al mondo dei caregiver. «Crediamo ha sottolineato - che la sanità pubblica debba essere uguale per tutti ma non demonizziamo le strutture private. Bisogna investire e mettere in sicurezza quelle pubbliche e ai vertici del sistema servono le migliori professionalità possibili anche se politicamente in disaccordo con noi». Infine ha affermato: «Le tre aziende devono rimanere ma va implementato quanto c'è di buono e per questo serve uno sforzo collettivo coinvolgendo tutte le parti politiche».


GLI IMPEGNI
L'ultimo ad essere incalzato è stato il candidato del Terzo Polo Alessandro Maran che ha parlato subito di due impegni: «Riforme sanitarie bipartisan, serve continuità e poi bisogna concentrarsi sul personale e sull'organizzazione oltre che integrare le diverse professionalità». Integrazione tra pubblico e privato? «Ci serve ma sono necessarie strutture di controllo». Fuga dei pazienti? «Vanno abbattute le liste d'attesa e ai cittadini va dato un ruolo attivo nel processo di riorganizzazione anche con un tavolo permanente». Maran ha concluso: «Dell'autonomia differenziata non se ne farà niente» mentre le priorità sono investire nell'innovazione, nei giovani e sulle imprese.


LE DIFFERENZE
Un dibattito, dunque, che ha messo in luce le differenze di approccio dei tre candidati alla poltrona più importante della Regione a quello che senza dubbio è il problema più sentito tra la popolazione. Si tratta, in ogni caso, di differenze di sostanza perchè diversi sono i modelli per trattenere i medici, così come differenti sono anche le modalità con le quali si vogliono smaltire le liste di attesa che continuano ad accumularsi.

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