Ritorno a scuola, è emergenza docenti e mancano collaboratori scolastici

Circa 50 mila studenti oggi torneranno in aula senza mascherine. Ma restano dei problemi

Lunedì 12 Settembre 2022 di Sara Carnelos
Scuola (foto d'archivio)

PORDENONE - Circa 50mila studenti dall'asilo alle superiori, comprese le scuole paritarie e gli istituti professionali finanziati dalla Regione, oggi torneranno in classe. Un inizio all'insegna della normalità: per la prima volta dopo due anni si entrerà nelle scuole senza l'obbligo della mascherina, ma le buone prassi restano, come l'igienizzazione delle mani e del banco, che in alcuni casi resteranno staccati, e la distanza con l'insegnante di due metri.

Ma è comunque è un inizio di normalità che sarà di certo apprezzata. I dirigenti scolastici ormai hanno fatto l'abitudine e nel cassetto hanno già il piano B in caso di covid e C in caso di serrata dovuta al caro bollette.

L'emergenza docenti

Dietro l'angolo, la prima criticità. «C'è un'emergenza docenti alla Primaria - dichiara Antonella Piccolo, segretaria regionale della Cisl scuola -: le graduatorie sono esaurite, preoccupa molto l'assenza degli insegnanti di sostegno fondamentali da subito per i bambini». La situazione migliora alle Medie e alle Superiori, dato che in provincia di Pordenone non si registrano problematiche relative alle nomine, grazie al lavoro attento dell'Usp, mentre altro discorso vale a Udine con rettifiche continue, dettate anche dall'ampiezza del territorio da monitorare. Sotto controllo la situazione anche nel Goriziano e nel Triestino che sono partiti il 1. settembre con i contratti, rispettando la tabella di marcia auspicata dal ministro Bianchi. Se per la maggior parte delle discipline i docenti sono in cattedra il primo giorno di scuola, dove non c'è il posto a ruolo anche alla secondaria, si registrano supplenze o l'orario ridotto.

Chi ha rinunciato

«Gli uffici scolastici - fa sapere Piccolo - pubblicheranno in settimana altri bollettini di nomina di insegnanti a seguito delle rinunce. Al momento si registrano difficoltà a trovare i professori delle classi di concorso di matematica, fisica, fisica e matematica, scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche, scienze e tecnologie informatiche, scienze e tecnologie meccaniche, scienze dell'abbigliamento e della moda, laboratorio di ottica, laboratorio di scienze e tecnologie agrarie, conversazioni in francese e in inglese». Intanto, una fetta di insegnanti hanno preferito le scuole private, altri hanno trovato lavoro in azienda. E al momento non ci sono molti prof di matematica e di altre materie scientifiche, difficili da trovare i supplenti durante l'anno in caso di malattia degli insegnanti o di maternità. «Manca l'organico covid - puntualizza Piccolo -, perciò diventerà impossibile sostituire i docenti nell'immediato. Con gli stipendi fermi al palo tanti insegnanti hanno preferito cercare un'altra occupazione. Per noi è una priorità aumentare lo stipendio al personale della scuola e un'urgenza assoluta soprattutto per il caro vita. Il compenso degli insegnanti è tra i più bassi in Europa».

Carenza di personale

Già negli scorsi giorni era stato annunciato da tutte le sigle sindacali il problema della carenza di personale, in particolare dei collaboratori scolastici, fondamentali per aprire alle 7.30 le scuole, per sorvegliare, igienizzare; ma mancano anche i tecnici dei laboratori e gli addetti alle segreterie. «Al direttore generale Daniela Beltrame - ha comunicato Antonella Piccolo - abbiamo tutti fatto presente che due collaboratori scolastici per plesso sono insufficienti, serviranno risorse anche a supporto dei dsga facente funzione e immessi in ruolo». Per il momento, si dovrà fare con ciò che si ha - al netto del risorse regionali che stanno per arrivare - a meno che nel decreto aiuti non vengano ammessi e votati gli emendamenti sul ripristino del personale covid.

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