Rifiuti urbani, nella raccolta differenziata c'è il "buco nero" della plastica

Lunedì 18 Febbraio 2019
Rifiuti urbani, nella raccolta differenziata c'è il "buco nero" della plastica
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UDINE - Bene per quanto riguarda la carta, assai meno per quanto riguarda la plastica. Se la raccolta differenziata sul territorio del Comune di Udine raggiunge infatti il 67per cento, non si tratta sempre di una differenziata corretta: un problema che influisce sui costi perché riduce il valore dei materiali destinati al recupero, diminuendo quindi gli introiti della Net. Così, se la situazione è quasi perfetta relativamente a carta e cartone (a Udine ne vengono raccolte circa 5200 tonnellate l'anno, 52 chili per abitante), il vero nodo della questione è rappresentato dalla plastica, di cui il capoluogo friulano produce circa 2.600 tonnellate l'anno. 

«La raccolta della carta è pura al 98% - spiega Massimo Fuccaro, il direttore generale della partecipata che gestisce la raccolta dei rifiuti per circa 670mila cittadini di 90 Comuni friulani -; per quanto riguarda l'organico si scende invece al 90. Il grosso problema, però, sono gli imballaggi di plastica: in questi anni, gli scarti sono aumentati dal 15 al 35%».
 
«E ciò significa che le persone non conferiscono i rifiuti nella modalità corretta: una questione su cui influiscono diversi fattori: Questa alta presenza di errori nel conferimento continua il direttore -, dipende in primis dal fatto che i cassonetti su strada non sono presidiati; in più, a Udine pesa la rilevante quantità degli scarti portati da persone che arrivano dai Comuni limitrofi: questi rifiuti esterni hanno un costo che si aggira ormai sui 300mila euro l'anno. Terza cosa, il conferimento della plastica è complicato, basti pensare che esistono sette tipi di questo materiale; sarebbe più corretto parlare di imballaggi di plastica: la forchetta di plastica, ad esempio, non rientra in questa differenziata. E' difficile calcolare a quanto ammonti l'impatto economico negativo di un conferimento non corretto, ma è un effetto che esiste perché quando viene portato ai centri di recupero quel carico di differenziata viene scartato continua Fuccaro -, diminuendo il valore del conferimento; alla Net, quindi, entrano meno soldi. Nell'ottica di aumentare sia la quantità, sia la qualità della differenziata, la giunta Fontanini ha deciso di introdurre la raccolta porta a porta: nell'ultimo trimestre del 2019, questa nuova modalità partirà in tre circoscrizioni cittadine (la 4, la 5 e la 6) coinvolgendo circa 10.100 utenze. Tutti i metodi di raccolta commenta Fuccaro -, che consentono di individuare chi conferisce i rifiuti e dove, compreso quindi il porta a porta, creano una cultura più attenta sulle corrette modalità per la differenziata. LA SVOLTA La decisione di Palazzo D'Aronco, approvata nell'ultimo consiglio comunale, ha scatenato numerose polemiche: l'opposizione, infatti, ha accusato l'amministrazione di creare disagi ai cittadini, peggiorando il servizio e aumentando al contempo anche le tariffe. In realtà, non è ancora chiaro quali saranno vantaggi e svantaggi economici del nuovo metodo: La questione va vista sotto due aspetti spiega il direttore -: da un lato, il costo del servizio di raccolta, che aumenterà; dall'altro il costo del trattamento dei rifiuti che diminuirà esponenzialmente perché con la crescita della differenziata, costerà meno il conferimento. Il risultato tra le due cifre dipenderà dal modello che verrà scelto: sacchetti o cassonetti, condominiali o per unità abitativa. Comunque sia, il vicesindaco Loris Michelini ha già ribadito più volte che la raccolta porta a porta è l'unico modo per accrescere la percentuale di differenziata; scartata, invece, la proposta dell'opposizione riguardo ai cassonetti intelligenti usufruibili tramite tessera: secondo Maurizio Mazza della Lega (che aveva chiesto alla Net un preventivo), gli investimenti necessari ammonterebbero a oltre 3 milioni di euro. Alessia Pilotto
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