UDINE Due miliardi 219 milioni 247mila euro. L’iperbolica cifra campeggia quale totale dei finanziamenti che la Regione Friuli Venezia Giulia destina quest’anno alle varie Aziende del proprio Servizio sanitario.
I SOLDI
Nel dettaglio, la quota di maggiore consistenza viene attribuita all’Azienda del Friuli centrale, con 970,143 milioni di euro. Segue l’Azienda giuliano-isontina con 684,834 milioni. Ammonta invece a 451,216 milioni di euro la quota spettante all’Azienda del Friuli occidentale. Vanno 53,028 milioni al Centro di riferimento oncologico di Aviano, 41,680 milioni all’Istituto per l’infanzia “Burlo Garofolo” di Trieste e infine 18,345 milioni all’Azienda regionale di coordinamento per la salute. Le Linee annuali per la gestione del Servizio sanitario regionale slittano, al momento, poiché con esse vengono individuati gli obiettivi annuali e le modalità per la valutazione del loro raggiungimento – spiega Riccardi - nell’ambito delle risorse disponibili per il finanziamento degli enti sulla base del bilancio regionale di previsione finanziaria triennale”. Con tali Linee vengono, inoltre, stabiliti i criteri di finanziamento degli enti del Servizio sanitario regionale. Ma ancor oggi la priorità assoluta è il contenimento del Covid 19 mediante la sistematica adozione di misure di caratura straordinaria, circostanza questa che condiziona in misura assai significativa qualsiasi processo di decisione e organizzazione nella Sanità.
IL CONGUAGLIO
Le quote del finanziamento regionale alle Aziende sanitarie vengono, ora, affidate al territorio quali risorse di parte corrente “in base alle effettive necessità” che le medesime Aziende presenteranno alla Regione in questi primi mesi dell’anno, ma sempre “fatto salvo il conguaglio delle somme assegnate una volta adottato il provvedimento giuntale di approvazione del programma consolidato annuale del Servizio sanitario regionale per l’anno 2021”. Insomma: per adesso i soldi sono questi, ma se qualcuno avrà maggiori o minori necessità, si provvederà a un’adeguata perequazione. Oltretutto, le Linee di gestione della Sanità e i criteri definitivi di ripartizione dei fondi attendono ancora l’entità e la tipologia dei finanziamenti straordinari disposti dallo Stato con la Manovra di bilancio 2021, soldi questi che sono stati pensati allo scopo di garantire la continuità delle misure emergenziali attivate nel corso del 2020. Altri aspetti ancora non definibili sono, invece, correlati all’attuale regolamentazione di alcuni istituti contrattuali concernenti il personale del Servizio sanitario, come puntualizza l’assessore nel provvedimento varato dalla Giunta regionale.
SERVIZI GARANTITI
Tutto questo, naturalmente, prendendo le mosse dalla decisione del Governo di far scattare lo stati di emergenza pandemica fin dal 31 gennaio del 2020, una condizione successivamente prorogata più volte: attualmente resterà in vigore fino al prossimo 30 aprile. Ed è proprio al fine di salvaguardare l’operatività e il regolare funzionamento degli Enti del Servizio sanitario regionale che la Giunta ha stabilito l’erogazione in quote mensili dei finanziamenti, in modo da assicurare la costanza dei flussi finanziari e con essi l’espletamento della gestione corrente del Servizio sanitario.