UDINE - Il nuovo patto federale tra il Friuli Venezia Giulia e Stato, quello che dovrebbe modificare il Patto Tremonti-Tondo del 2010 e la clausola per la quale la Regione deve a Roma 370 milioni l'anno, è bloccato dai malconci bilanci nazionali. Non che «la tessitura dell'ordito», parole dell'assessore regionale Francesco Peroni, si sia interrotta, ma il punto finale è continuamente rimandato. «Il lavoro per giungere a siglare nuovi rapporti finanziari con lo Stato non si è mai interrotto, perché i nostri tecnici sono in costante collegamento con le strutture ministeriali preposte», aggiorna l'assessore.
Il fatto è che si è arrivati a una «larga condivisione», ma non a quella totale. Il nodo gordiano della trattativa per la verità è abbastanza semplice: la Regione vorrebbe non dover versare a Roma i soldi pattuiti nel 2010 per un contributo di solidarietà del Friuli Venezia Giulia a un processo federalista che non si è mai avviato. La «solidarietà» richiesta da Roma vale 370 milioni l'anno, una cifra che la Regione arriverà a dare nella sua interezza a regime, tra circa una quindicina d'anni.
Ultimo aggiornamento: 09:52
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