Regeni, dopo le accuse l'università
di Cambridge se la prende coi media

Giovedì 9 Giugno 2016
Regeni, dopo le accuse l'università di Cambridge se la prende coi media
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Non trova di meglio che prendersela con «la stampa italiana» una portavoce di Cambridge dopo la denuncia dei familiari di Giulio Regeni e degli inquirenti sulla mancata collaborazione di quattro professori della celebre università britannica legati alle attività del ricercatore italiano ucciso al Cairo e interpellati vanamente nell'ambito dell'indagine in corso per far luce su quell'omicidio.
 

 


«Le storie apparse di recente sulla stampa italiana semplicemente non sono vere, l'università appoggia le autorità italiane nelle indagini su questo fatto orrendo», ha detto la portavoce. «Rimaniamo aperti e impegnati a lavorare con le autorità italiane al fine di far emergere la verità per Giulio Regeni e per la sua famiglia», ha rimarcato, sorvolando tuttavia sul fatto che quattro accademici con cui Regeni collaborava in veste di ricercatore a Cambridge, e che lo avevano mandato in missione di studio al Cairo, si siano finora rifiutati di farsi sentire dai pm.

Una fonte accademica citata dal Times in forma anonima da Cambridge ha ammesso in ogni modo che la professoressa Maha Abderahman, tutor di Giulio in Inghilterra indicata attualmente «in anno sabbatico», si sia in particolare fatta mandare le domande e abbia poi deciso di non rispondere.
La fonte ha comunque insistito che «Maha e Giulio erano molto vicini», sostenendo che lei avrebbe «aiutato la famiglia fin dall'inizio». Ma a riprova della disponibilità dell'ambiente universitario di Cambridge non è riuscita a indicare molto altro se non l'ospitalità data dal «Girton College ai genitori» di Regeni in occasione di una recente cerimonia in memoria del figlio.

Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 10:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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