UDINE - La morte di Lorenzo Parelli, il 18enne di Castions di Strada travolto da una putrella al termine di uno stage alla Burimec di Lauzacco, induce il mondo della scuola e della politica a interrogarsi sull'alternanza scuola-lavoro. Il tema è complesso, lo strascico emotivo è ancora forte e, come osservano alcuni dirigenti scolastici, si tende a liquidare la questione in modo troppo sbrigativo. È quello che teme anche Piervincenzo Di Terlizzi, dirigente dell'Isis Zanussi di Pordenone, una fucina di operai specializzati che il mondo del lavoro assorbe velocemente. «È un mondo, quell'alternanza scuola-lavoro, che ha tanti anni di esperienza alle spalle - spiega - Se ne parla poco ed è difficile parlarne in questo momento, siamo costernati per la perdita di un ragazzo di 18 anni che aveva già fatto le sue scelte di vita».
Stage e tutor nelle aziende
Di Terlizzi teme il pericolo di strumentalizzazioni. «Non è che le aziende fanno a gara per avere gli studenti - spiega - È un impegno, perché i ragazzi devono avere un tutor e devono essere seguiti».
Alternanza scuola-lavoro
Abolire l'alternanza scuola-lavoro è invece la reazione del parlamentare Nicola Fratoianni (SinistraItaliana). «La morte di Lorenzo il giovane studente del Friuli Venezia Giulia, dopo le parole di cordoglio e di costernazione, dovrebbe indurre tutti ad una riflessione - osserva - quella morte si poteva evitare perché quel ragazzo poteva e doveva essere nell'aula di una scuola». Il vicepresidente della Commissione cultura di Montecitorio ritiene che il percorso, così com'è impostato, non funzioni. «È arrivato il momento di abolirla - insiste - E di investire sulla scuola». È così dicendo aderisce all'appello dello scrittore Christian Raimo e dal giornalista Salvatore Cannavó. Ieri, intanto, 200 tra studenti, anarchici e appartenenti ai centri sociali hanno manifestato per Lorenzo a Roma, al Pantheon. Una protesta non autorizzata, con fumogeni accesi e studenti che hanno provato a sfondare il cordone della polizia.
Stage per studenti e sicurezza sul lavoro
È sulla promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro che invece insiste il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Giuseppe Nicoli. Le sue parole si inseriscono nella scia dell'intervento del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin. «Dobbiamo essere pronti a recepire ogni suggerimento normativo in materia di sicurezza sul lavoro - afferma - Da parte nostra continuiamo a sostenere la necessità di realizzare, finanziandolo in una delle prossime manovre di bilancio, un Centro per la promozione della sicurezza e dell'addestramento sul lavoro». La tragedia di Lorenzo non può lasciare indifferenti. È un pugno nello stomaco che lascia senza fiato. «Ancora una volta, purtroppo, un infortunio mortale sul lavoro pone la politica dinanzi alla necessità di agire osserva il capogruppo forzista -. Basta perdere tempo: tutti dobbiamo contribuire a contrastare questa piaga. Da tempo, con il gruppo consiliare di Forza Italia, ho posto sul tavolo la necessità di realizzare un Centro per la promozione della sicurezza e dell'addestramento sul lavoro, di possibile valenza internazionale, per agire sul lato della formazione dal punto di vista pratico, oltre che teorico, come riteniamo sia essenziale». Nicoli ricorda come la tematica sia stata inserita tra le priorità del Tavolo per la terza ripartenza del Fvg. E ricora anche che «con il Pnrr si finanzieranno numerose opere, con cifre mai viste. È ora di fare qualcosa di concreto anche su questa tematica: ce lo chiede tutta la comunità regionale».
R.P.