Profughi ucraini in Friuli Venezia Giulia, arriva il premier Draghi nella sede della Protezione Civile

Lunedì 21 Marzo 2022 di Davide Lisetto
Mario Draghi
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PALMANOVA - Continua incessante l'arrivo dei profughi ucraini ai confini del Friuli Venezia Giulia. Così come l'impegno delle forze dell'ordine e della Protezione civile regionale nei controlli e nella prima accoglienza ai valichi. A ieri erano transitati dai confini regionali oltre 28 mila sfollati in fuga dalle bombe. Sono circa 2.200 fino a questo momento i profughi che si sono fermati in regione. Quello del Fvg è il confine più esposto per chi in questi giorni sta fuggendo dalla guerra in Ucraina. E richiede, anche da parte delle istituzioni, un impegno non di poco conto. Nei giorni scorsi il governatore Massimiliano Fedriga aveva chiesto al governo l'invio dei militari dell'Esercito per fare fronte agli arrivi che potrebbero aumentare. Per ora Roma ha risposto mandando un gruppo di sanitari di supporto. Questi temi saranno discussi durante la visita del premier Mario Draghi atteso per oggi in regione. Il presidente del Consiglio sarà accompagnato da Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile. Ad accoglierli il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga e il vicepresidente con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi. Il primo ministro dovrebbe arrivare a Palmanova, quartier generale della Protezione civile del Fvg, verso le 14,30 per visitare il polo logistico degli aiuti. Escluso lo spostamento verso Martignacco dove è operativo il punto sanitario unico dedicato ai rifugiati. La visita dovrebbe durare poco più di un'ora.
Nelle ultime settimane proprio il polo di Palmanova è diventato uno dei due hub nazionali per l'invio di aiuti alla popolazione ucraina colpita dalla guerra con la Russia. In particolare la sede della Protezione civile è stata scelta per la raccolta e l'invio di farmaci e presidi sanitari a beneficio di chi scappa dal conflitto. Già consegnati medicinali e presidi per due milioni di euro. Negli ultimi giorni sono stati due i maxi-carichi inviati verso la Romania, al confine con l'Ucraina. La Regione, inoltre, fin da subito aveva dato la disponibilità ad accogliere malati oncologici tra i profughi sia al Burlo Garofolo di Trieste che al Cro di Aviano. «La percentuale di patologie oncologiche pediatriche è molto elevata tra la popolazione ucraina», aveva sottolineato nei giorni scorsi il vicepresidente Riccardi. Aggiungendo: «Se finora la migrazione è stata abbastanza ordinata perché le persone in arrivo avevano quasi tutte già una destinazione, bisogna capire se il volume e la destinazione del flusso resteranno tali o si modificheranno». Per questo la Protezione civile è impegnata anche sui due confini con prima accoglienza a Fernetti e Tarvisio. La centrale di Palmanova è stato riconosciuto unico hub nazionale dopo l'individuazione dei punti ove portare le merci e il sostegno sanitario alle popolazioni colpite dalla guerra. Inoltre, volontari della Protezione civile Fvg e della Croce Rossa stanno allestendo una tendopoli da 250 posti in Slovacchia al confine con l'Ucraina. Insomma, un impegno diretto su più fronti.
Il vicegovernatore Riccardi nelle ultime ore ha ricordato come, anche davanti all'emergenza dettata dalla guerra in Ucraina, il sistema di Protezione civile abbia dimostrato di essere all'avanguardia. «L'allestimento del campo profughi in Slovacchia, essere il principale hub per la raccolta di farmaci, la capacità di governare l'accesso ai confini (tenuto conto che metà delle persone che scappano della guerra ed entrano in Italia attraversano il nostro territorio), rappresentano un'altra prova importante, la dimostrazione del lavoro, della forza e della generosità di questo straordinario mondo». «Tutto questo - ha continuato Riccardi - è reso possibile perché nel nostro dna c'è certamente l'esperienza del terremoto del 76 che ha permeato le coscienze, la cultura e i valori che dobbiamo continuare a trasferire ai ragazzi ma anche per le scelte compiute, per le risorse messe a disposizione, per gli investimenti in formazione, per l'alleanza fra Regione e Comuni e la grande presenza del volontariato che in Friuli Venezia Giulia ha il rapporto più alto in termini di numero di abitanti e volontari».

Ultimo aggiornamento: 15:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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