Orologio dell'ex Crup in cima al palazzo di piazzale Osoppo, scatta la petizione: 500 firme in poche ore

Lunedì 6 Giugno 2022 di Alessia Pilotto
L'insegna rimossa in piazzale Osoppo

UDINE  - I friulani rivogliono l’insegna sul palazzo ex Crup di piazzale Osoppo. Alcuni cittadini, infatti, hanno lanciato una petizione online affinché vengano ripristinati l’orologio e l’indicatore di temperatura, «per riavere – dicono i promotori -, un nostro pezzo di storia». Il manufatto era stato rimosso una decina di giorni fa, tra il dispiacere di molti udinesi e non solo, e a confermarlo c’è il fatto che la raccolta di firme ha ottenuto, in poche ore, oltre 500 adesioni.
«Che ora è? Non lo so.

E fa caldo? Non lo so! Ma il termometro in macchina è giusto? Non lo so – cita il testo che accompagna l’iniziativa -. C’era un posto a Udine, che accomunava tutti quelli che ci passavano sotto. Che si fosse in auto, a piedi, in bici, in bus... insomma, in qualsiasi modo si arrivasse a piazzale Osoppo, tutti facevano la stessa cosa. Ogni volta. Ogni volta alzavano lo sguardo e leggevano ora e temperatura. Tutti, senza distinzioni! E questo è successo a tutte le ore di tutti i giorni per circa 40 anni. Dal 20 maggio 2022, gli udinesi e tutti quelli che passano di lì hanno perso il loro punto di riferimento: il grande orologio digitale della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia è stato dismesso. Fino al giorno prima era lì, a svolgere il suo servizio. E poi, una mattina, puf! Sparito! Abbattuto come un gigante vecchio e inutile».


IL PALAZZO
Un gigante che sarà stato sì datato, ma che a quanto pare, secondo molti friulani conferiva identità al luogo e a quell’edificio di 26 metri realizzato dall’architetto Ermes Midena tra gli anni ‘40 e ‘50 su cui, prima ancora, svettava il Baffone della Birra Moretti (la cui rimozione costituì un’altra “ferita”): «Ora il piazzale non è più lo stesso – continua infatti la petizione -. Si alza ancora lo sguardo, ma Palazzo Midena ha perso la sua personalità. E’ un palazzo come tanti altri in tante altre città: mostrando le foto post-orologio a chi a Udine non c’è mai stato, le risposte sono tutte uguali: “Toh sembra un piazzale di Roma” oppure “Questo palazzo l’ho visto sparso in tutta Italia, è un’architettura vista e stra-vista”. Se c’è qualcuno che non si rassegna alla perdita di quello che, dopo quattro decenni, è diventato un simbolo identificativo della nostra città, può firmare la nostra petizione per ripristinare il maxi orologio e il maxi termometro. Chiediamo alla Banca Intesa e al Comune di trovare un accordo per ridare a Udine un suo pezzo di storia». L’insegna, infatti, è stata rimossa da Intesa San Paolo (che nel 2018 ha incorporato l’ex Cassa di Risparmio e che ora ha gli uffici in quel palazzo all’angolo con via Gemona), per un’operazione di re-branding a livello nazionale: per adesso, l’istituto bancario non si è sbilanciato sul se, e come, sarà eventualmente ripristinata. 


I MESSAGGI
A supporto della raccolta firme, molti friulani hanno lasciato i loro commenti, tra il nostalgico, l’ironico e il filosofico: «Adesso il palazzo è davvero spoglio senza il manufatto dal gusto modernamente retrò» scrive un sottoscrittore; «Alcune piccole particolarità come questa, migliorano la qualità della vita» dice un altro. «Come faccio a ritrovare la via di casa?» aggiunge una commentatrice mentre un altro sottolinea che «ormai fa parte dell’arredo della città ed è bello che ci sia qualcosa in alto utile da vedere, in un momento storico in cui, per un motivo o per l’altro, guardiamo tutti in basso sui nostri piccoli cellulari». «Sarò un vecchio nostalgico – mette le mani avanti un cittadino -, ma nella città sede della Solari, che segna l’ora in tutto il mondo, lo rivorrei al suo posto! Magari modernizzato, ecologico, anche sponsorizzato, ma lì, a dare il benvenuto in città a tutti quelli che vengono da nord». Ora vedremo se tanto attaccamento verrà preso in considerazione.

Ultimo aggiornamento: 07:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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