UDINE - I friulani rivogliono l’insegna sul palazzo ex Crup di piazzale Osoppo. Alcuni cittadini, infatti, hanno lanciato una petizione online affinché vengano ripristinati l’orologio e l’indicatore di temperatura, «per riavere – dicono i promotori -, un nostro pezzo di storia». Il manufatto era stato rimosso una decina di giorni fa, tra il dispiacere di molti udinesi e non solo, e a confermarlo c’è il fatto che la raccolta di firme ha ottenuto, in poche ore, oltre 500 adesioni.
«Che ora è? Non lo so.
IL PALAZZO
Un gigante che sarà stato sì datato, ma che a quanto pare, secondo molti friulani conferiva identità al luogo e a quell’edificio di 26 metri realizzato dall’architetto Ermes Midena tra gli anni ‘40 e ‘50 su cui, prima ancora, svettava il Baffone della Birra Moretti (la cui rimozione costituì un’altra “ferita”): «Ora il piazzale non è più lo stesso – continua infatti la petizione -. Si alza ancora lo sguardo, ma Palazzo Midena ha perso la sua personalità. E’ un palazzo come tanti altri in tante altre città: mostrando le foto post-orologio a chi a Udine non c’è mai stato, le risposte sono tutte uguali: “Toh sembra un piazzale di Roma” oppure “Questo palazzo l’ho visto sparso in tutta Italia, è un’architettura vista e stra-vista”. Se c’è qualcuno che non si rassegna alla perdita di quello che, dopo quattro decenni, è diventato un simbolo identificativo della nostra città, può firmare la nostra petizione per ripristinare il maxi orologio e il maxi termometro. Chiediamo alla Banca Intesa e al Comune di trovare un accordo per ridare a Udine un suo pezzo di storia». L’insegna, infatti, è stata rimossa da Intesa San Paolo (che nel 2018 ha incorporato l’ex Cassa di Risparmio e che ora ha gli uffici in quel palazzo all’angolo con via Gemona), per un’operazione di re-branding a livello nazionale: per adesso, l’istituto bancario non si è sbilanciato sul se, e come, sarà eventualmente ripristinata.
I MESSAGGI
A supporto della raccolta firme, molti friulani hanno lasciato i loro commenti, tra il nostalgico, l’ironico e il filosofico: «Adesso il palazzo è davvero spoglio senza il manufatto dal gusto modernamente retrò» scrive un sottoscrittore; «Alcune piccole particolarità come questa, migliorano la qualità della vita» dice un altro. «Come faccio a ritrovare la via di casa?» aggiunge una commentatrice mentre un altro sottolinea che «ormai fa parte dell’arredo della città ed è bello che ci sia qualcosa in alto utile da vedere, in un momento storico in cui, per un motivo o per l’altro, guardiamo tutti in basso sui nostri piccoli cellulari». «Sarò un vecchio nostalgico – mette le mani avanti un cittadino -, ma nella città sede della Solari, che segna l’ora in tutto il mondo, lo rivorrei al suo posto! Magari modernizzato, ecologico, anche sponsorizzato, ma lì, a dare il benvenuto in città a tutti quelli che vengono da nord». Ora vedremo se tanto attaccamento verrà preso in considerazione.