Palmanova-Manzano, si sblocca una delle grandi opere incompiute friulane con un finanziamento della Regione

Si tratta di un pacchetto di 24,2 milioni di euro messo a disposizione dalla giunta Fedriga

Domenica 27 Novembre 2022 di Maurizio Bait
Pacchetto finanziario della Regione

UDINE - La nuova strada dallo snodo autostradale di Palmanova a Manzano si sblocca. Sul fronte di una delle grandi incompiute infrastrutturali del Friuli Venezia Giulia la Regione pone mano al portafoglio e predispone il di più di provvista finanziaria necessario a completare la sospirata opera. Si tratta di un pacchetto che assomma a 24,2 milioni di euro. La situazione, storicamente assai complessa come spesso capita in materia stradale ed autostradale, è tuttavia essenziale sotto il profilo del fabbisogno: si era rimasti, nel 2018, a un fabbisogno pari a 35 milioni di euro, tanti quanti previsti dal quadro economico del progetto definitivo del secondo lotto e rispetto alle previsioni contemplate dal quadro economico del terzo lotto, riferito al prezzario Anas 2017. Nel frattempo i costi sono lievitati paurosamente, al punto che applicando il prezzario Anas aggiornato del 2022 si approda a un costo globale pari a 59,2 milioni.

Ma c'è anche un altro motivo, piuttosto pesante, per spiegare la lievitazione dei costi: i profondi adeguamenti strutturali necessari al ponte sul Natisone, che collega Manzano e San Giovanni, necessari per consentire in piena sicurezza al manufatto di sostenere l'impatto con le previste, massicce correnti di traffico.

Soldi in più

Ora la Giunta regionale ha fatto proprio un provvedimento proposto dal presidente Massimiliano Fedriga, che ha assunto la delega alle infrastrutture già affidata al neo-deputato leghista Graziano Pizzimenti: la Regione, nel dettaglio, autorizza l'integrazione della copertura finanziaria della delegazione amministrativa (ad Autovie venete) per la progettazione e i lavori di costruzione del collegamento stradale veloce fra l'autostrada A4 (casello di Palmanova) e l'area della sedia in comune di Manzano. E lo fa con 11 milioni di euro relativi alla soluzione tecnica considerata migliore a proposito del ponte sul Natisone fra quelle prefigurate da uno studio di fattibilità elaborato da Autovie venete, ma anche con 6,2 milioni relativi al maggior costo per il secondo lotto a seguito dell'approvazione del progetto definitivo, aggiornato al prezzario Anas 2022. Si tratta in tutto di 17,2 milioni disponibili sullo stato di previsione della spesa del bilancio di previsione per gli anni 2022-2024. Ma il piatto piange ancora per 7 milioni: al proposito la Giunta regionale ha deliberato di impegnarsi a reperire nel prossimo bilancio triennale le ulteriori risorse necessarie a realizzare il terzo lotto, sempre adottando quale base di calcolo il più recente prezzario Anas. Ciò con lo scopo dichiarato di arrivare tempestivamente alla chiusura del progetto definitivo del terzo lotto e alla sua approvazione.

Il ponte sul Natisone

Ma vediamo cosa prevede ora la Regione per il ponte sul Natisone: «Alla luce dei risultati emersi dalla campagna di indagini strutturali eseguita nei mesi di gennaio-febbraio 2020 e con riferimento alla normativa vigente - ha scritto Autovie nel proprio studio - non risulta più percorribile la soluzione originariamente concepita, vale a dire l'adeguamento della piattaforma stradale con allargamento e ulteriore predisposizione di una pista ciclabile». Tale prospettiva non è più praticabile poiché la scarsità di armatura presente nelle parti strutturali che compongono il ponte sul Natisone comporta la sostanziale assenza di riserve strutturali in tutto il manufatto, dalle pile alle spalle e alle opere di fondazione, in grado di sopperire ai diversi stati di sollecitazione derivanti dalla modifica della parte superiore del ponte. Siccome la legge, di fronte a una condizione d'insicurezza del genere, prescrive di procedere all'adeguamento di tutti gli elementi strutturali del ponte, anche e soprattutto per sostenere le sollecitazioni derivanti da eventi sismici, occorre demolire la soletta esistente e costruire, invece, un nuovo impalcato a struttura portante di travi in acciaio collegate superiormente da una soletta collaborante in cemento armato. Autovie ha spiegato che adottando tale soluzione l'impalcato è sostanzialmente contenuto nelle arcate esistenti, con un modesto sovralzo del piano viabile. Perciò l'impalcato di nuova fattura si appoggia alle pile e alle spalle esistenti, previo rifacimento delle strutture di sostegno, munite di ritegni sismici e consolidamento rinforzato sia delle elevazioni che delle fondazioni, ottenuto tramite getti e inserimento di aste metalliche integrative. Infine la prevista pista ciclabile: in corrispondenza del ponte, Autovie ha consigliato di adottare l'opzione di un solo tracciato bidirezionale da porre sul versante a monte del ponte.

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