Ospedale, ecco i nuovi dirigenti: dall'1. novembre nuovi dipartimenti e riaperture. Cosa cambia all'AsuFc

Sabato 29 Ottobre 2022 di Camilla De Mori
Ospedale, ecco i nuovi dirigenti: dall'1. novembre nuovi dipartimenti e riaperture. Cosa cambia all'AsuFc

UDINE - Grandi novità in AsuFc dal 1. novembre, con l'attivazione (e in qualche caso la conferma) di una serie di dipartimenti strutturali, ciascuno con il proprio responsabile. «L'attuazione dell'atto aziendale - spiega il direttore generale Denis Caporale - procede con celerità.

I tempi prefissati dal 24 maggio rispondono al nostro disegno di riorganizzazione dell'azienda. Un atto importante, devo dire storico». Rinviata invece l'attivazione di alcune novità del documento-madre come il dipartimento strutturale del Farmaco e l'attesissimo Assistenza territoriale, oltre all'Amministrativo aziendale e ai dipartimenti dell'area immuno-trasfusionale, della salute mentale e ai dipartimenti funzionali. Come chiarisce Caporale, «il dipartimento del Farmaco è stato rimandato perché le Soc non sono coperte. L'Assistenza territoriale anche. Quando individueremo i titolari, nomineremo anche i responsabili di dipartimento».


I NOMI
Con un avviso interno il 7 ottobre scorso erano stati banditi gli incarichi triennali per 11 direttori di dipartimento e i candidati sono stati 17 (di cui 3 per il dipartimento chirurgico San Daniele-Tolmezzo, 4 per la Prevenzione e 2 per Testa-collo e neuroscienze, mentre il dipartimento amministrativo di presidio, l'Area emergenza del Santa Maria, l'Assistenza ospedaliera, Mamma-bambino, Radiologico, Riabilitativo, Sviluppo organizzativo e Tecnico hanno avuto una sola domanda ciascuno). Il direttore medico di presidio di Udine Luca Lattuada è stato promosso alla guida del dipartimento di assistenza ospedaliera, punto di riferimento degli altri capi dipartimento (per capirci, sarà a lui che dovranno chiedere le ferie e non più al direttore sanitario). Leonardo Sechi guiderà tutte le Medicine, l'ematologo Renato Fanin la Medicina specialistica (che comprende un mix di specialità, dalle tre Nefrologie all'Ematologia), Gianpiero Fasola l'Area oncologica mentre Massimo Robiony sarà al timone del nuovo dipartimento Testa collo e neuroscienze. Al Riabilitativo c'è Emanuele Biasutti mentre Lorenza Driul dirigerà il dipartimento Mamma-bambino (prima Materno-infantile). Alla Medicina di laboratorio resta Francesco Curcio, al Radiologico il direttore è Massimo Sponza, mentre al Cardiotoracico va ad interim Lattuada (dopo il pensionamento di Livi). Rimangono invece divisi per territorio di riferimento (perché già erano dipartimenti) il dipartimento chirurgico del Santa Maria diretto da Roberto Petri, quello di Latisana-Palmanova (Mario Sorrentino) e San Daniele-Tolmezzo (Andrea Covolato). Idem per l'emergenza, che resta spartita fra Santa Maria (Flavio Bassi), il dipartimento dei servizi e dell'emergenza di San Daniele-Tolmezzo (Loris D'Orlando) e il gemello di Latisana-Palmanova (Massimo Meduri). Alla Prevenzione Aldo Savoia, il dipartimento Amministrativo di presidio va a Stefano Bergagna, il Tecnico a Ermes Greatti e lo Sviluppo organizzativo a Ilaria Venturini, già attiva nei settori affari generali e legali in Aas4, in Aas3 e a Udine. La valorizzazione economica è di 25mila euro per la direzione dell'Assistenza ospedaliera e di 22mila euro per Medicina interna, Specialistica, Oncologica, Testa Collo, Riabilitativo, Mamma-bambino, Medicina di laboratorio e Radiologico, mentre per gli altri è di 20mila euro. Assegnato a Massimo Di Giusto il ruolo ad interim di direttore dei servizi sociosanitari dal 1. novembre. Per Massimiliano Tosto (Anaao Fvg) «bisogna capire la funzionalità di questi dipartimenti strutturali. Ci sono poi delle stranezze all'interno dei dipartimenti: alcuni sono rimasti localizzati nelle aree geografiche mentre altri hanno preso longitudinalmente tutta l'Azienda».


PRONTO SOCCORSO
A quanto pare si stanno avviando alla riapertura i Punti di primo intervento di Gemona e Cividale, chiusi da lungo tempo, di cui i cittadini hanno sollecitato a più riprese la riapertura anche con proteste di piazza, soprattutto nella città ducale. Soddisfatto il sindaco della cittadina pedemontana Roberto Revelant, che ha ricevuto questa indicazione: «Dovrebbe riaprire fra novembre e dicembre senz'altro, rispetto agli impegni presi dal vicepresidente e dall'Azienda». Revelant si dice soddisfatto: «Vengono rispettati gli impegni presi e verrà garantito un servizio richiesto dal territorio. Dopo la maggior stabilità della guardia medica che si registra nell'ultimo periodo questo è un ulteriore segnale di ritorno alla normalità e di ripresa degli investimenti, richiesti dall'amministrazione e da tutti i comuni coinvolti, che giorno dopo giorno stanno trovando concretizzazione», conclude il sindaco di Gemona.

 

Ultimo aggiornamento: 12:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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