CIVIDALE - Un'assemblea pubblica degli studenti martedì a Cividale e poi l'incontro con il sindaco della città ducale, Daniela Bernardi. La bufera sui consigli anti-stupro contenuti nell'opuscolo distribuito nelle scuole dal Comune di Cividale e finanziato con fondi regionali, che ha portato (suo malgrado) il Friuli alla ribalta nazionale, troverà spazio la prossima settimana nei confronti in programma.
GLI STUDENTI
«Stiamo valutando di fare un'assemblea pubblica con altri collettivi martedì a Cividale, anche se non sappiamo ancora bene dove. Sarà aperta a tutti gli studenti e le studentesse del convitto Paolo Diacono (da dove è partita la protesta ndr) e degli altri collettivi di Udine, oltre che di altre realtà che si occupano del sociale», spiega Beatrice Bertossi del Movimento per il futuro. L'idea è quella di produrre una sorta di manifesto: «Faremo delle rivendicazioni chiare. Hanno detto che ritireranno quegli opuscoli, ma quei libretti sono la manifestazione di un problema. Quel testo è stato distribuito per tre anni anche in altri comuni. Se non ce ne fossimo accorte, sarebbero continuati a girare. L'opuscolo è la punta dell'iceberg». «Non sarebbe male anche affrontare un dialogo su questo con l'assessore regionale», conclude. Si è detta pronta a incontrare gli studenti, il sindaco Bernardi, ma ancora «non ho fissato una data. La prossima settimana avevo già in agenda parecchi appuntamenti. Lunedì vedrò come poter incastrare anche l'incontro con i ragazzi e comunicherò loro data e ora». Anche la presidente della commissione regionale Pari opportunità Dusy Marcolin, che non ha risparmiato critiche all'opuscolo, vuole partecipare a un tavolo dalla parte dei ragazzi. «Se Marcolin vuole vedermi mi telefonerà e fisseremo un incontro, dopo che tutti avranno correttamente letto tutto l'opuscolo. Non è uscito solo a Cividale, ma anche in altri Comuni». Forse i ragazzi non lo avevano letto. «O probabilmente, gli altri lo avranno letto nella chiave di lettura giusta», sostiene Bernardi, che ha già dato la sua disponibilità a rivedere i contenuti per le prossime edizioni. Anche a Udine quell'opuscolo ha lasciato il segno. Tanto che un'udinese, Simonetta Vicario, 53 anni, ha lanciato in autonomia sul web il suo invito a scendere in piazza sabato prossimo «a urlare il nostro no», per protestare contro quell'opuscolo. «Sia come madre, sia come donna, ma soprattutto come essere umano - dice Vicario - reputo che questa sia una ferita al cuore delle donne e dell'umanità tutta».
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