Operatrice contagiata 42 anziani in quarantena: torna l'allarme nelle case di riposo

Domenica 5 Settembre 2021 di Camilla De Mori
Azienda per i servizi alla persona (Asp) Daniele Moro di Codroipo
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UDINE -  L'incubo del covid torna a bussare nelle case di riposo, anche se per ora, come tengono a precisare tutti, non c'è allarme ma solo tanta prudenza.
Ed è proprio per una scelta prudenziale che all'Azienda per i servizi alla persona (Asp) Daniele Moro di Codroipo, che accoglie 129 ospiti e conta quasi 170 dipendenti, la positività di una operatrice sociosanitaria rilevata dallo screening settimanale sul personale della residenza per anziani ha portato alla decisione di mettere in quarantena preventiva tutti gli anziani che hanno la stanza al primo piano, dove opera l'addetta contagiata dal covid, in attesa dei tamponi molecolari a ospiti e dipendenti.


LA DIRETTRICE

La comunicazione è stata data sulla pagina Facebook della struttura, informando che «a titolo precauzionale il primo piano è stato isolato e per gli anziani ivi ospitati sono state sospese le visite protette e le uscite programmate.

Nel corso della prossima settimana saranno programmati tamponi molecolari ad ospiti e dipendenti. Il servizio educativo garantirà i contatto costante con i familiari attraverso le videochiamate fino allo sblocco dell'isolamento del nucleo». Un film già visto molti mesi fa, seppur con accenti di tutt'altro segno, e che sembrava lontanissimo. Come spiega la direttrice della Asp Moro Valentina Battiston, la scoperta della positività della dipendente è avvenuta grazie alla liturgia laica dei test che si ripetono ogni settimana. «Come ogni venerdì abbiamo fatto lo screening su tutto il personale della struttura con i tamponi rapidi antigenici ed è emersa la positività di una operatrice sociosanitaria, vaccinata in doppia dose contro il covid e asintomatica. Sta bene. Lavorava al primo piano. Il rischio di diffusione del contagio è basso perché, come tutti, era abituata a lavorare con la mascherina Ffp2 e con la visiera. Il rischio è quindi veramente limitato. Con il dipartimento di Prevenzione di AsuFc abbiamo concordato di adottare la misura della quarantena preventiva per le 42 persone ospiti di quel piano sicuramente fino all'esito dei tamponi molecolari che saranno eseguiti la prossima settimana». Inoltre, rassicura la direttrice, «quel nucleo è isolato, il personale lavora già compartimentato nei nuclei anche in situazione di non isolamento».

IL PASSATO

Per trovare episodi di contagi fra il personale della struttura per anziani di Codroipo, bisogna andare a poco meno di un anno fa. «Gli ultimi casi di positività fra il personale - ricorda la direttrice - risalgono a novembre dello scorso anno». Nessun allarmismo, ma solo una misura precauzionale, assicura: «Contiamo sul fatto che il contagio rimanga un episodio limitato. Abbiamo isolato solo il primo piano e precluso le visite dei familiari e le uscite programmate di quegli ospiti, ripristinando le videochiamate. Non appena possibile tutto rientrerà alla normalità». I numeri, d'altronde, erano già quelli di una situazione pre-covid, visto che la casa di riposo era arrivata «alla capienza massima: da un paio di mesi siamo tornati a regime»

IL PIANO

L'Asufc intanto da tempo si sta preparando a reggere l''onda d'urto della nuova ondata della pandemia. «Abbiamo un piano - dice il direttore medico di presidio di Udine Luca Lattuada -. Cominciamo ad allargare la ricettività. Al 1. luglio scorso avevamo un solo paziente ricoverato, al 30 luglio ne avevamo 13, il 30 agosto 26. La progressione è più lenta, ma adesso abbiamo a Udine gli stessi ricoveri che l'anno scorso avevamo ad ottobre. E davanti a noi abbiamo la riapertura delle scuole. Con l'offerta attuale mediamente riusciamo, con fatica, a mantenere più o meno l'attività normale. Ma se dovremo cominciare ad aprire altri reparti covid dovremo chiudere qualcosa, ridurre qualche sala operatoria per recuperare anestesisti o convertire qualche settore da Medicina normale a covid». Per il momento, a due giorni fa, oltre alla terapia intensiva per i pazienti contagiati, in Malattie infettive si contavano «19 letti covid» mentre «cominciamo a pensare alle Rsa». Si guarda a Palmanova, per esempio. Ma non solo. «La scorsa ondata siamo arrivati a 470 pazienti ricoverati, comprese le Rsa. Adesso siamo a 34 posti letto covid. Ci stiamo preparando per ottobre. Il 90 per cento dei pazienti sono giovani e non vaccinati, dai 48 ai 54 anni». Lattuada non nasconde che «siamo preoccupati per la riapertura delle scuole. Non tanto per l'effetto sui ragazzi ma perché il virus potrebbe riprendere a circolare».
 

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