Uccise la moglie con 71 coltellate, l'assassino in aula con ancora la fede nuziale al dito

Giovedì 2 Febbraio 2023 di Giulia Soligon
Uccise la moglie con 71 coltellate, è iniziato il processo a Paolo Castellani

Uccise la moglie con 71 coltellate. È cominciato ieri, giovedì 2 febbraio, il processo a carico di Paolo Castellani, 45 anni, di Codroipo, accusato di omicidio volontario, aggravato dall'averlo commesso nei confronti del coniuge e dall'aver agito con crudeltà. La vittima si chiamava Elisabetta Molaro, aveva 40 anni.

In apertura di udienza si sono costituite parti civili la mamma di Elisabetta Molaro, curatrice delle due minori, assistita dal legale Federica Tosel, e l’associazione “I nostri diritti”, presieduta da Edi Sanson con l'avvocato Carlotta Roiatti. L'associazione, che per statuto si prefigge di stare accanto alle vittime di reato dal momento dell'evento fino al giudizio, aveva raccolto in corso d'indagine elementi, che - secondo la stessa - non erano stati sufficientemente valutati ai fini della ricostruzione della dinamica.

Ragioni che la difesa, con gli avvocati Paolo e Alice Bevilacqua, non ha ritenuto abbastanza forti da giustificare la pretesa di un danno. «Nella riforma Cartabia è stata introdotta una specifica, per la quale bisogna giustificare le motivazioni per quelli che sono gli effetti civili» ha dichiarato l'avvocato Bevilacqua. Pertanto, come emerge dall'argomentazione della difesa, per l'associazione non sussisterebbe un contatto diretto con la vicenda Castellani, tale da individuare un interesse da tutelare o un danno. La Corte d'Assise ha rigettato la richiesta dell'associazione.

Castellani al processo con la fede nuziale al dito 

Entrato in aula, Paolo Castellani, imputato di omicidio volontario aggravato dal grado di parentela e dalla crudeltà, si è seduto al fianco dei suoi legali. Non ha posto obiezioni davanti alla richiesta da parte della stampa di essere fotografato o ripreso dalle telecamere. Non è sfuggito però un particolare. Quello della fede nuziale al dito. Un elemento che ha lasciato la madre della vittima «spiacevolmente stupita», come ha fatto sapere l'avvocato Federica Tosel. Sul perché Castellani avesse la fede al dito, invece, non c'è una risposta diretta, ma solo il gesto altrettanto simbolico come fa sapere il suo legale, di una mano portata al cuore.

Attesi in aula tre testimoni

Sfoltita la lista testimoniale depositata dall'accusa. La Corte d'Assise ha deciso di accogliere solo tre degli otto testimoni, che saranno ascoltati nel corso della prossima udienza fissata per il 2 marzo, mentre il giorno successivo inizierà il dibattimento. Nello specifico i testimoni ammessi sono Petronilla Beltrame, madre della vittima, ed Elena Moretti, un'amica di Elisabetta Molaro, pronta a riferire di atteggiamenti aggressivi da parte dell'imputato nei confronti della famiglia. In aula anche Marco Alvise De Stefani, consulente informatico della parte civile ammessa, chiamato a intervenire in merito ad alcune conversazioni whatsapp intercorse tra l'imputato, i testimoni della difesa e la vittima.

Chi era la vittima e cosa accadde quel giorno

La sera di martedì 14 giugno Elisabetta Molaro, 40 anni, broker assicurativa nell'agenzia di Codroipo, era fuori a cena con alcune amiche. Tornata a casa la donna sarebbe andata a dormire nella sua stanza. I due, in crisi già da tempo, dormivano in letti separati. Era da poco passata la mezzanotte, quando Paolo sarebbe entrato nella camera della moglie, infierendo su di lei con un coltello da cucina. Ha poi telefonato alla suocera, affidandole le bambine, che dormivano in una terza stanza accanto, e il 112 per informare che c'era una persona ferita. Quindi è uscito dalla casa di via delle Acacie 5 verso le campagne di Codroipo, dove è stato rintracciato dai carabinieri. Attualmente l'imputato è detenuto nel carcere di Belluno.

Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 12:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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