Uccise la moglie con 71 coltellate, Paolo Castellani condannato a 24 anni di carcere

Venerdì 3 Marzo 2023
Elisabetta Molaro, uccisa a 40 anni

CODROIPO - Elisabetta Molaro è stata uccisa nella sua casa di Codroipo con 71 coltellate nella notte del 15 giugno 2022. A infierire su di lei è stato il marito Paolo Castellani, 45 anni, reo confesso, che ieri è stato condannato a 24 anni di reclusione dalla Corte d'assise di Udine presieduta dal giudice Paolo Alessio Vernì, a latere il collega Paolo Milocco e sei giudici popolari.

L'ergastolo si è definitivamente allontanato dalla vita dell'assassino perchè il pm Claudia Finocchiaro, nel calcolare la pena, ha tenuto conto delle circostanze attenuanti generiche. Gliele ha concesse in regime di equivalenza con le aggravanti contestate del rapporto di coniuge e della crudeltà perchè Castellani è incensurato e ha sempre collaborato con gli inquirenti. Altrimenti quelle aggravanti lo avrebbero portato dritto all'ergastolo. Ieri nell'aula del Tribunale di Udine si è chiusa dal punto di vista giudiziario quella tragica vicenda che ha sconvolto l'intero Friuli e che ha lasciato due bambine orfane della mamma e con un padre che chissà se e quando vorranno mai rivedere. Castellani, difeso dagli avvocati Alice e Paolo Bevilacqua, aveva rinunciato all'udienza preliminare, chiedendo subito il dibattimento. E ieri, per l'ennesima volta, davanti alla Corte d'assise ha detto che ha ucciso la moglie perchè faceva fatica ad accettare il suo allontanamento affettivo. Come se potesse esistere il movente di un omicidio con 71 coltellate inferte a una donna, a una moglie e mamma.


BOTTA E RISPOSTA
L'imputato si è presentato in udienza con la fede al dito, come se quel barbaro omicidio non avesse cancellato né una vita né un matrimonio. L'avvocato di parte civile, Federica Tosei, che ieri mattina era in udienza con a fianco la madre della vittima Petronilla Beltrame, ha invitato Castellani a togliersi l'anello dall'anulare. Ma il difensore dell'omicida, Paolo Bevilacqua, ha replicato che il 45enne ex magazziniere di Codroipo «ha il diritto di tenere la fede perchè ha realizzato nella famiglia il suo sogno». Una frase pronunciata dopo che l'avvocato Tosei ha ricostruito quella terribile notte, ricordando che Elisabetta Molaro non dormiva da tempo con il marito perchè non voleva più condividere la vita con lui. E quando lui, che l'aveva raggiunta in camera da letto appena rientrata da una cena con amiche, ha ricevuto un rifiuto, con un coltello preso in cucina le ha inferto 71 colpi. Dal canto suo l'avvocato Bevilacqua, nella sua arringa, ha descritto il suo assistito come una persone mite, affettuosa, che si era rassegnata alla perdita del suo sogno. «La tempesta emotiva ha invertito la direzione dei fendenti che lui voleva rivolgere contro di sè. Un modo per punirla», ma senza «efferatezza e gelosia, ritorsione, premeditazione. Il delitto è stato commesso con dolo d'impeto».


IL DELITTO
L'ultimo messaggio Elisabetta Molaro lo aveva inviato sul telefonino dell'amica con la quale, assieme ad altre colleghe, avera trascorso una serata. Lavorava alla B&T, agenzia della quale è socio anche il sindaco di San Vito Alberto Bernava. Al rientro a casa è avvenuto l'irreparabile con le 71 coltellate del marito che le hanno tolto la vita. La madre di Elisabetta, Petronilla Beltrame, aveva raccontato davanti alla Corte d'assise la storia tra i due, asserendo che Castellani nell'ultimo periodo era diventato possessivo, molto geloso e anche talvolta verbalmente aggressivo. Un rapporto iniziato quando erano poco più che ventenni e che via via si era rotto tanto che la 40enne aveva annunciato al marito l'intenzione di avviare le pratiche per la separazione.
 

 

Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 13:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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