Migranti, nel comune con 99 abitanti in una sola notte ne sono arrivati 46

Giovedì 17 Novembre 2022
Drenchia
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DRENCHIA - Continuano i rintracci quotidiani di migranti in Friuli Venezia Giulia, non solo dall'area del Carso triestino e dal Collio goriziano, ma anche attraverso i valichi più sperduti come quelli delle Valli del Natisone. Da mesi non si avevano notizie di fermi di questo tipo, nella notte tra martedì e l'alba di ieri ecco che una cinquantina di extracomunitari sono stati individuati lungo le strade che scendono dal confine sloveno verso Cividale. In particolare i carabinieri della Compagnia di Cividale del Friuli e della stazione di Grimacco sono stati allertati per 46 persone che hanno varcato la frontiera tra Friuli e Slovenia dal passo Solarie (reso celebre la scorsa primavera dal passaggio del Giro d'Italia durante la tappa Marano Lagunare-Castelmonte, ndr), venendo rintracciati poi a gruppi dalle 21.00 di martedì all'alba di ieri nel territorio di Prapotnizza, piccola frazione del comune di Drenchia (99 abitanti in tutto).

Sono stati quindi soccorsi e trasferiti a Udine per il foto-segnalamento, quindi trasferiti nelle strutture di accoglienza: si tratta in maggioranza di uomini e di una donna, di nazionalità del Pakistan, Bangladesh, Egitto e India.

GLI ULTIMI NUMERI
Mentre l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica è concentrata per lo più sugli sbarchi e sugli arrivi via mare, il Friuli Venezia Giulia richiama l'attenzione del governo per i suoi migranti. Frontex ha messo in evidenza che la rotta più attiva in assoluto è quella dei Balcani occidentali, dove si sono registrati 128.438 attraversamenti illegali, in aumento del 168 per cento. L'elevato numero di attraversamenti è dovuto a tentativi ripetuti di passare la frontiera da parte di persone già presenti nei Balcani occidentali, nonché a migranti che arrivano a Belgrado in aereo, senza bisogno di visto, per poi tentare di attraversare i confini Ue via terra. In maggioranza si tratta di burundesi, afghani e iracheni. Si stima che entro fine anno le domande di richiedenti asilo sul territorio regionale arriveranno a quota 7mila istanze.

IL FOCUS SU GRADISCA
Le misure in materia di sicurezza e immigrazione, le istanze che la Regione Friuli Venezia Giulia dà al nuovo Governo per prevenire e contrastare gli ingressi di immigrati irregolari dalla rotta balcanica verranno affrontati nell'incontro aperto al pubblico Sicurezza ed Enti locali che si terrà alle 18 di oggi, nella sala conferenze dell'Hotel Franz di Gradisca d'Isonzo con la partecipazione dell'assessore regionale all'immigrazione Roberti. «Abbiamo organizzato questo evento - spiega il consigliere regionale Diego Bernardis (Lega), promotore dell'iniziativa insieme al capogruppo del Carroccio nel Consiglio comunale di Gradisca d'Isonzo, Massimiliano Cattarin - poiché riteniamo fondamentale aprire uno spazio di confronto e di ascolto con la cittadinanza per illustrare cosa abbiamo fatto e cosa proponiamo per fronteggiare l'emergenza dovuta ai continui arrivi di clandestini che spingono alla frontiera del nordest, nonché le situazioni di irregolarità sul territorio di Gradisca d'Isonzo».

LA REPLICA DELLE OPPOSIZIONI
«Ci saremmo aspettati che, prima di partecipare a un'iniziativa del proprio partito, l'assessore Roberti incontrasse i prefetti e le amministrazioni locali per offrire collaborazione e proporre soluzioni a fronte di una situazione legata ai continui arrivi di richiedenti asilo che vede i Comuni e le associazioni di volontariato gestire situazioni molto difficili. Invece, nulla di tutto questo» replica il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Diego Moretti, commentando l'annuncio dell'iniziativa della Lega. «Ancora una volta, come fatto non più tardi di qualche giorno fa sulla legge nazionale che restringe i criteri dei ricongiungimenti familiari, si utilizzano purtroppo i migranti - aggiunge l'esponente dem - per fare campagna elettorale. Invece di incontrare i sindaci nelle sedi istituzionali e i rappresentanti dello Stato per affrontare e gestire i temi, si lasciano da soli i Comuni sommersi dalla pressione migratoria». «A Gradisca - prosegue Moretti - la capienza del centro d'accoglienza dei richiedenti asilo è ben oltre i limiti e, a prestare aiuto, ci sono soltanto i volontari della parrocchia e gli amministratori locali. Di Regione e Stato, tuttavia, non vi è ancora nessuna traccia. Ringrazio il lavoro encomiabile che sta facendo in questo periodo la stazione dei Carabinieri gradiscana, ma è impensabile che, a fronte di una situazione del tutto fuori controllo, questo sia il massimo che lo Stato possa fare sul territorio».
 

Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 07:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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