Migrante trovato morto nel Centro per i rimpatri, grave il compagno di stanza: giallo

Martedì 14 Luglio 2020
centro di Gradisca, foto di repertorio
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GRADISCA D'ISONZO - È giallo sulla morte di un giovane di 28 anni, originario dell'Albania, nel Centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca d'Isonzo (Gorizia). Gli investigatori che da questa mattina si occupano del caso non si sbilanciano. Sul corpo del giovane non sarebbero emersi elementi tali da far pensare a un'aggressione fisica: per questa ragione, gli inquirenti al momento escludono che all'origine della morte ci siano stati atti violenti.

Ugualmente per quanto riguarda il suo compagno di stanza: si tratta di un cittadino marocchino che dopo essere stato colto da un grave malore è stato portato in ospedale in codice rosso. L'intervento dei medici è stato decisivo per rianimarlo e ora è fuori pericolo. Il corpo del 28enne è stato rinvenuto questa mattina all'interno del suo alloggio.

Nel pomeriggio gli ospiti del Cpr hanno dato vita ad alcune proteste, con l'accensione di roghi. Gli investigatori, che lavorano nel più stretto riserbo coordinati dalla Procura della Repubblica di Gorizia, prima dell'autopsia - l'incarico potrebbe essere affidato nella giornata di domani - non intendono formulare alcuna ipotesi. Indiscrezioni, circolate nel pomeriggio, avevano ipotizzato che il decesso potesse essere legato all'assunzione di sostanze stupefacenti, ma dalla Questura cittadina, che si occupa dell'inchiesta, non si è voluto rilasciare dichiarazioni in merito. Da stamani all'interno del centro, che al momento ospita un'ottantina di persone, stanno eseguendo rilievi anche gli specialisti della Scientifica, mentre pare che non ci siano telecamere che possano aver immortalato quanto accaduto nella stanza del ritrovamento del cadavere.

Tra i pochi dati certi finora, l'arrivo del migrante nel Cpr nella giornata di venerdì: dopo il rintraccio era stato inserito nella struttura per trascorrere il periodo di quarantena anti-Covid.
Com'era accaduto anche lo scorso inverno, quando all'interno della struttura morì un cittadino georgiano, appresa la notizia della tragedia, gli altri ospiti del Centro di Permanenza per i Rimpatri hanno inscenato delle proteste che sono culminate con l'accensione di roghi dando alle fiamme alcuni materassi. Il pronto intervento dei Vigili del fuoco del Comando provinciale di Gorizia ha scongiurato problemi per gli ospiti e il personale di sorveglianza. 
Ultimo aggiornamento: 20:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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