Medici no vax, sul tavolo dell'ordine le prime sospensioni. I non immunizzati sono un migliaio

Martedì 20 Luglio 2021 di Camilla De Mori
Medici no vax, arrivano i primi provvedimenti
1

UDINE - Sul tavolo dell'Ordine dei medici arrivano i primi nomi dei camici bianchi della provincia di Udine che non si sono sottoposti alla vaccinazione anti-covid.

Per ora, come spiega il presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Udine, Gian Luigi Tiberio, le segnalazioni arrivate dal dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (cui spetta l'invio delle lettere agli Ordini e al datore di lavoro) riguardano sei camici bianchi, di cui «uno lavora all'estero, due operano fuori regione e uno è un odontoiatra», a quanto risulta all'Ordine.

TIBERIO

«La comunicazione arrivata dal dipartimento di Prevenzione di AsuFc - chiarisce Tiberio - fa riferimento a sei persone. Nel provvedimento, ai sensi del decreto legge di aprile scorso, si comunica l'accertamento per l'inosservanza dell'obbligo vaccinale. C'è un provvedimento per ciascun medico in cui ci viene segnalato che non hanno ottemperato all'obbligo dell'immunizzazione. Di fatto si rileva che sono inabili all'esercizio della professione fino a quando non si vaccinano». «Il decreto 44/2021 - rammenta il presidente - prevede infatti la non abilità all'esercizio della professione di medico in situazione di non vaccinato. Quindi a questo punto noi come Ordine recepiamo questa comunicazione, prendiamo atto del documento amministrativo relativo alla legge sull'obbligo vaccinale e procediamo all'annotazione nell'Albo che il medico è sospeso dall'esercizio professionale». Un passaggio che avverrà nei prossimi giorni. «Dobbiamo riunire il consiglio. Abbiamo in previsione di fare una riunione a breve». Tiberio non esclude che a queste prime missive ne seguiranno altre. «Stiamo aspettando altre comunicazioni, in quanto il Dipartimento di Prevenzione deve eseguire una serie di verifiche che richiedono un certo tempo, come, ad esempio, approfondire il motivo della mancata vaccinazione: c'è chi ha già contratto il covid, ci sono persone che, per condizioni di salute o assunzione di certi farmaci, non possono sottoporsi al vaccino, c'è chi, nel frattempo, si è prenotato». Tiberio ricorda che «secondo l'informativa data tempo fa dal vicepresidente Riccardo Riccardi in consiglio regionale, i medici non vaccinati in provincia di Udine risultavano 74 (sugli oltre 1.300 sanitari non immunizzati nel territorio di AsuFc citati allora ndr), ma di questi posso già dire che più di qualcuno in realtà si era vaccinato. Abbiamo ricevuto telefonate di colleghi che lavorano in altre Aziende in giro per l'Italia che si erano vaccinati fuori regione ma non risultava. Con grande sorpresa avevano ricevuto la raccomandata sulla loro presunta mancata immunizzazione. Purtroppo non c'è un database comune e questo complica ulteriormente le cose per addivenire ad un accertamento in tempi brevi».

ASUFC

Fra i primi nominativi comunicati all'Ordine non ci sarebbero dipendenti di AsuFc. Nel pomeriggio di ieri il direttore generale Denis Caporale, pur consapevole che dal dipartimento di Prevenzione erano già partite le prime comunicazioni indirizzate anche al datore di lavoro (fra cui la stessa AsuFc), ha spiegato che «ancora non ho ricevuto dal dipartimento lettere riguardanti i nostri dipendenti». I primi nominativi comunicati all'Ordine? «Non sono dipendenti di Asufc, lavorano sul territorio di Asufc. Potrebbero lavorare nel privato o fare i dentisti. Io non ho sospeso nessuno». Tuttavia, quando la comunicazione arriverà, anche Caporale dovrà procedere, se del caso, alla sospensione. «Certo, non appena arriva il provvedimento. La legge vale per tutti».

L'ORDINE

Tiberio in una nota precisa che «all'Ordine arrivano nomi dei medici già sospesi, dato che, come da legge, prima della sospensione l'Azienda sanitaria, se può, li ricolloca in altri reparti o con altre mansioni compatibili con la mancata vaccinazione», sottolineando che «il dispositivo legislativo non pone in capo all'Ordine la sospensione dei medici non vaccinati. «La decisione viene presa dall'Azienda sanitaria presso cui lavorano i colleghi - ha precisato - e noi, come Ordine, prendiamo atto, della comunicazione che riceviamo e annotiamo la sospensione ope legis, visto che la non vaccinazione da parte dei sanitari, come dispone la normativa, comporta la inidoneità a svolgere il lavoro a contatto con le persone». Secondo i conti dell'Azienda, sul territorio di AsuFc, fra dipendenti e non, ci sarebbe «un migliaio» di sanitari non immunizzati.


LE REAZIONI

Non nasconde le sue preoccupazioni sulla tenuta del sistema Nicola Cannarsa (Cisl Fp): «Il vero problema resta la ricollocazione dei dipendenti coinvolti. Bisogna capire quanti sono i non vaccinabili e capire, laddove ci fossero numeri impattanti, come riusciremo a organizzare l'attività: nessuno riesce ancora a percepire quale sarà l'impatto sui servizi ospedalieri». Valtiero Fregonese (Anaao) ricorda che «è un obbligo di legge vaccinarsi. Confermo la nostra posizione: chi lavora in sanità non può esimersi dall'immunizzazione. Non fa piacere a nessuno sospendere dall'esercizio professionale, ma credo che il principio vada tutelato anche perché la vaccinazione di tutti si traduce nel fatto che saremo tutti liberi di riprendere una parvenza di vita normale». Intanto, si abbassa l'età dei ricoverati per covid: in malattie Infettive fra i tre nuovi ingressi dei giorni scorsi ci sarebbe stato anche un giovane sui 25 anni.
 

Ultimo aggiornamento: 14:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci