Medici e centralinisti sotto "scorta" virtuale, i nuovi apparecchi rilevano anche le cadute

Saranno in dotazione anche alle guardie mediche ma solo con la funzione Sos

Domenica 15 Gennaio 2023 di Camilla De Mori
Medici e centralinisti sotto "scorta" virtuale, i nuovi apparecchi rilevano anche le cadute

UDINE - Medici di guardia, tecnici di laboratorio, centralinisti e altri addetti ospedalieri sotto scorta virtuale. Con addosso un tracker che non solo permette di chiedere aiuto premendo un pulsante in caso di guai, ma che - nel caso degli ospedalieri - fa scattare l'allarme nell'eventualità di una caduta a terra che possa mettere l'operatore ko. L'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale sta già sperimentando in ospedale dei dispositivi di telesoccorso di ultima generazione, affidati soprattutto a quelle figure che operano in solitudine, in particolare la notte. L'intenzione è quella di distribuire nei prossimi mesi un analogo dispositivo (ma solo con la funzione Sos) anche alle guardie mediche.


IL DIRETTORE
Un primo passo in questa direzione era già stato fatto nel 2021, quando, ad aprile, in piena pandemia, l'Azienda aveva deciso di acquistare 28 dispositivi di geolocalizzazione proprio per i medici di continuità assistenziale dei distretti, affidando il servizio di allarme mobile (che nella Bassa friulana già c'era dal 2019) per due anni fino al 30 aprile 2023 a Televita spa di Trieste, per un totale di 13.440 euro più Iva nel biennio. «Quei dispositivi - spiega il direttore generale di AsuFc Denis Caporale - sono stati distribuiti.

Non sappiamo se gli operatori li usano o no. Nell'Alto Friuli un sindacalista dello Snami non ha voluto installare questi dispositivi temendo che in questo modo si volesse tele-controllare l'attività dei professionisti». Vitalba Caruso, responsabile del Servizio di prevenzione e protezione dell'Azienda, chiarisce che, subito dopo la delibera di aprile 2021, quegli apparecchietti erano stati «consegnati attraverso i Distretti a tutte le guardie mediche già nel 2021. Erano i primi. Sono dotati di un pulsante di chiamata per dare l'allarme». Ma ora in ospedale si stanno sperimentando i cugini di nuova generazione di quei dispositivi, che, come spiega Caporale, «nel caso in cui l'operatore dovesse cadere, svenire o dovesse essere buttato a terra, siccome hanno un sensore di movimento, attivano l'allarme».


L'INNOVAZIONE
La novità che AsuFc sta testando si chiama Mydasoli card tracker (sempre Televita). «I primi, li abbiamo distribuiti circa un mese fa. Si tratta di una versione più evoluta dei vecchi dispositivi, che vorremmo sostituire con i nuovi quando finirà il comodato - chiarisce Caruso -. Abbiamo fatto una prova tecnica della rete. In base alla copertura dei vari ospedali, dentro c'è una sim diversa. Dovranno servire tutto il territorio di AsuFc, da Udine a San Daniele, da Tolmezzo a Latisana». Per il momento «lo hanno sperimentato più di venti persone. È pensato soprattutto per quelle figure che lavorano da sole la notte, come i tecnici di laboratorio o i centralinisti».
Oltre a dare la possibilità all'operatore di chiedere aiuto schiacciando un pulsante, «se una persona cade, rileva l'assenza di movimento e scatta l'allerta». Per evitare eventuali rimostranze di chi avrebbe potuto vederci un tentativo di telecontrollo, si è optato solo per il rilevamento della caduta a terra e non dell'inclinazione, perché altrimenti anche chi dorme sarebbe stato monitorato. Su questo sono stati fatti anche dei test, per vedere l'effetto che fa. «All'inizio c'è stato qualche problema, adesso sta andando bene». Come si legge nella scheda tecnica, il dispositivo, dotato di moduli Gsm, Gprs e Gps, consente la comunicazione in vivavoce a distanza, l'invio di chiamate di soccorso dopo una caduta o la pressione di un pulsante, alla centrale operativa di Televita, attiva h24, con la geolocalizzazione della persona in difficoltà. Per evitare falsi allarmi, però, bisogna fissarlo al corpo con il laccetto e tenerlo in posizione verticale. Ma come funziona? Quando arriva l'Sos, la centrale operativa Televita si connette con il dispositivo, parlando in vivavoce, verifica la condizione dell'utente, individua la provenienza del segnale basandosi sulla geolocalizzazione dell'apparecchio e allerta i soccorritori. In assenza di risposta dell'utente, l'operatore della centrale allerta immediatamente i soccorsi più adeguati. «Per Latisana, chiama il Pronto soccorso di Latisana, per esempio. A Udine, è prevista anche l'attivazione della squadra di emergenza incendio, che accompagna nell'apertura delle porte», chiarisce Caruso. «Ora dobbiamo fare un'integrazione per le guardie mediche. Nei prossimi mesi l'intenzione sarebbe di distribuire apparecchi analoghi anche ai medici di continuità assistenziale. Il dispositivo per le guardie mediche, però, ha solamente l'Sos». Per i dottori Sca «la centrale di Televita contatta direttamente le forze dell'ordine».

 

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 23:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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