Mauro, l'oste che colleziona vecchi orologi e telefoni al bar d'inizio '900

Venerdì 16 Dicembre 2016 di Paola Treppo
Mauro e il bar in una foto di un secolo fa a Collalto di Tarcento

TARCENTO (Udine) - Un po' oste, un po' collezionista, un po' negoziante di bottega, ma anche appassionato di storia e di mestieri. Mauro Lirusso, 63 anni compiuti il 14 dicembre scorso, ha fatto il panettiere, come garzone, a Tricesimo, prima di dedicarsi al banco, alla gestione di un vecchio bar, aperto un secolo fa, che racconta i modi e i mezzi del transito su una delle arterie più trafficate del Friuli, quella che di fatto ricalca il tracciato della via "aperta" dai romani, la Julia Augusta, oggi statale 13 Pontebbana. 

Il vecchio bar, che oggi si chiama "Da Mauro", si affaccia proprio sulla ss13, a Collalto di Tarcento. Il locale è disseminato di vecchie foto dell'abitato, tutte in bianco e nero, quando ancora, in mezzo alla Pontebbana, c'era una casa, poi abbattuta. Nella prima si vedono i carri con i cavalli, che fanno sosta; poi il paesaggio cambia un po' e appaiono le prime automobili. Quindi si arriva ai nostri giorni, con il manto d'asfalto, il guardrail, le strisce pedonali. Ma restano, davanti al bar, i vecchi alberi piantati dai nonni, e restano quel sapore dell'accoglienza e il piacere di ritrovarsi insieme a bere un bicchiere di vino tipici delle osterie di un tempo. Mauro apre la mattina presto, alle 5 e 45. I suoi primi clienti non sono più, come una volta, i ragazzi che tornavano dalla discoteca, per bere il caffé e mangiare una brioche prima di far rientro a casa: sono gli artigiani che si sono svegliati col buio e che vanno al lavoro, gli autisti delle corriere e tutti coloro che transitano lungo questa strada, che da Tarvisio porta dritta a Udine, lunga chilometri e chilometri, dalla montagna alla città. 
 

 


"Da Mauro" ha tutto quel che serve, proprio come le osterie di una volta: tabacchi, giornali, un angolo di negozio, con i salumi freschi, il pane di giornata; si può spizzicare al banco, giocare al gratta e vinci e, per chi ama la storia, ci si può soffermare sulle collezione di orologi a cucù e a pendolo che Mauro ha appeso un po' a tutte le parenti, tra i grandi specchi di una volta, "marchiati" con le bibite più in voga, i vecchi manifesti pubblicitari degli amari che erano più "in", il gioco delle freccette in una piccola stanzetta vicino alla vetrina in legno della nonna, cappellini con visiera, coppe e gagliardetti.
Un piccolo universo che racconta la storia di questo locale di passaggio, frequentato un po' da tutti, da chi vive in zona, tra Tarcento, Tricesimo, Cassacco, Treppo Grande e Magnano in Riviera, e da chi arriva da altre zone del Friuli, in transito su questa moderna ma anche antichissima via di collegamento. Ci sono i clienti fissi, tra cui Giorgio di Tarcento, che arriva sempre in bici, Enzo di Collerumiz, che ci passa con la sua Audi, e i pensionati che si divertono a indossare il "tomat", la tradizionale maschera di legno dei maestri intagliatori delle Valli del Torre. 

Ultimo aggiornamento: 15:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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