Mattia Cossettini morto in Egitto, i medici egiziani: «Aveva un tumore». I genitori: «Nessun sintomo». Comunità sconvolta

Attraverso la loro legale i genitori del bimbo hanno fatto sapere di essere all'oscuro di qualsiasi patologia pregressa

sabato 11 gennaio 2025 di Redazione Udine
Mattia Cossettini morto in Egitto, i medici egiziani: «Aveva un tumore». I genitori: «Nessun sintomo». Comunità sconvolta

TRICESIMO (UDINE) - Mattia Cossettini, il bambino friulano morto nella notte fra domenica 5 e lunedì 6 gennaio scorsi mentre era in vacanza con i genitori a Marsa Alam, secondo quanto riportato su Facebook dalla Direzione sulle questioni sanitarie del Mar Rosso sarebbe deceduto per complicazioni causate da un tumore cerebrale.
Ma i genitori del bimbo, attraverso la legale che li assiste, hanno precisato che non erano assolutamente a conoscenza di qualsivoglia patologia che potrebbe aver provocato il malore e quindi le complicazioni che hanno portato il piccolo alla morte.

Mattia, a detta della famiglia, non avrebbe mai accusati sintomi che potessero far immaginare che fosse affetto da patologie o problemi di salute.

LA RICOSTRUZIONE

Il bambino di Tricesimo è morto nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 gennaio scorso mentre era in vacanza con i genitori in un villaggio turistico di Marsa Alam, in Egitto, dove erano arrivati il 2 gennaio. Come riportato dall'Ansa, a indicare le possibili cause della morte è stata la "Direzione delle questioni sanitarie del Mar Rosso" con un messaggio postato giovedì sera sul proprio profilo Facebook, secondo cui il decesso sarebbe «stato causato da complicazioni di un tumore cerebrale, di cui il bambino soffriva già prima di recarsi in Egitto». Sempre secondo questa ricostruzione, ci sarebbe stata una concausa: «un'infezione da polmonite batterica», che avrebbe «portato a un arresto cardiaco». La Direzione sanitaria ha premesso che il bambino era «giunto all'ospedale di Marsa Alam, nel governatorato del Mar Rosso, alle 2:30 del mattino di lunedì 6 gennaio (...) completamente privo di conoscenza, clinicamente morto. Prima del ricovero, soffriva di vomito ricorrente e di forti mal di testa. Le convulsioni erano iniziate il giorno precedente al ricovero».

Secondo le autorità sanitarie egiziane, «il referto dell'ospedale indicava che il bambino era stato sottoposto a una Tac, che aveva evidenziato un'emorragia cerebrale causata dal tumore». I sanitari avrebbero fatto il possibile: «Sono stati rimossi i liquidi accumulati nella trachea», è stata creata un'apertura «per consentire l'ingresso di ossigeno nei polmoni e sono stati effettuati diversi tentativi di rianimazione cardiaca, purtroppo senza alcun risultato». I genitori, chiusi da giorni nel riserbo, hanno soltanto fatto sapere attraverso la loro avvocata, Maria Virginia Maccari, che «Mattia non ha mai accusato alcun sintomo che potesse far presagire o solo immaginare che fosse affetto da patologie o da altri problemi di salute».
I genitori di Mattia sono tornati a casa, a Tricesimo, dove si erano trasferiti tempo fa: sono rientrati giovedì sera e stanno attendendo il rientro della salma, che «non è ancora stato disposto dalle autorità egiziane», come ha precisato l'avvocata Maccari.

L'EPISODIO

Come si ricorderà e come ricostruito dalla notizia battuta in agenzia, il piccolo aveva avuto un malore durante una gita in barca, aveva perso i sensi per qualche attimo e, ripresosi, aveva accusato un forte mal di testa. Immediato era stato il rientro dall'escursione e la visita nell'ambulatorio interno al villaggio internazionale dove la famiglia era alloggiata. La prima diagnosi descriveva un possibile colpo di sole dovuto alla prolungata esposizione durante la gita. Il medico aveva prescritto un ricostituente e riposo, non ravvisando la necessità di approfondimenti diagnostici. Ma poche ore dopo il bambino aveva perso di nuovo conoscenza: a quel punto erano stati allertati i paramedici che lo hanno accompagnato d'urgenza al primo soccorso.

Già in quel frangente i soccorritori avevano ipotizzato una morte dovuta a emorragia cerebrale. Il sindaco di Tricesimo Giorgio Baiutti esprime vicinanza alla famiglia: «La morte di Mattia ha colpito tutta la comunità, perché il padre, pur essendo legato a Tavagnacco, dov'è cresciuto (e dove pare che il piccolo sarà sepolto ndr), da nove anni viveva qui a Tricesimo e si era subito inserito nella comunità. Si dava molto da fare operando con la Pro loco di Laipacco. L'ultima attività era quella legata a Babbo Natale alla Vigilia del 25 dicembre».

Ultimo aggiornamento: 13:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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