La spiaggia di Lignano Sabbiadoro fa i conti con i detriti del maltempo trascinati dal fiume Tagliamento

Lunedì 31 Agosto 2020 di R.U.
La spiaggia di Lignano piena di detriti trascinati in mare dal fiume Tagliamento

LIGNANO - Come se non bastasse il Coronavirus, ora anche il meteo si è inserito a rompere i piani di una stagione turistica nata con molte incertezze, che ora sembrava permettere un suo prolungamento; il fattore pioggia non ci voleva. La mareggiata del fine settimana causata dal maltempo abbattutosi sul Friuli Venezia Giulia ha procurato vari danni alla spiaggia, in particolar modo quella di Pineta sempre più soggetta a erosioni. Intanto ieri, come previsto, il fiume Tagliamento ha postato a valle tonnellate di tronchi d’alberi, ramaglie e materiali vari che si sono poi riversati lungo tutti gli otto chilometri di spiaggia.


SUBITO ALL’OPERA
La LiSaGest e altri concessionari si sono subito messi al lavoro per la pulizia della spiaggia. Tutto il materiale viene conferito in appositi cassoni per essere poi trasferito nelle apposite discariche. Ma nel pomeriggio i lavori di pulizia sono stati sospesi per l’incessante pioggia, che non ha smesso per diverse ore. Intanto nella mattina di ieri c’è stato a Lignano un sopralluogo congiunto per una prima verifica dei danni provocati dal maltempo. Presenti l’assessore regionale alle Attività Produttive e Turismo Sergio Emidio Bini, il sindaco della località Luca Fanotto, il presidente Lisagest Manuel Rodeano e il responsabile della Protezione Civile di Lignano Sabbiadoro, per la verifica puntuale degli effetti del maltempo dello scorso weekend.

PRIMO BILANCIO
«Non ci sono danni rilevanti sul territorio – ha dichiarato il sindaco Luca Fanotto – la capacità di reazione di Lignano Sabbiadoro, in particolare da parte dei concessionari e dei dipendenti comunali, è stata immediata e si è potuto ripristinare molto velocemente, nell’arco di 24 ore, le condizioni di piena fruibilità dell’arenile, luogo principalmente colpito dalla mareggiata. Vi è stato altresì un fenomeno erosivo di alcuni metri, pertanto sarà fondamentale intervenire nel corso dei prossimi mesi con l’attività di ripascimento dell’arenile. Per quanto riguarda il materiale spiaggiato portato dal Tagliamento, lo stesso sarà smaltito dai concessionari. La tematica è comunque all’attenzione della Regione, in quanto il materiale presente proviene da tutto l’entroterra percorso dall’alveo del fiume Tagliamento. La città risulta ora in ordine, pienamente fruibile ad accogliente – conclude il primo cittadino - tutti coloro che vorranno scegliere Lignano per quest’ultima parte di stagione».

L’ASSESSORE REGIONALE
Sergio Emidio Bini, ha spiegato di aver voluto recarsi subito a Lignano Sabbiadoro «per rendermi conto di persona dei danni derivanti dalla mareggiata che ha colpito la comunità in questo fine settimana. I danni riscontrati sono minori rispetto alle preoccupazioni iniziali, seppur presenti come una importante erosione dell’arenile. Quello che ho riscontrato è stata la grande operatività, efficienza ed efficacia della Protezione Civile, della LiSaGest, degli operatori e dell’amministrazione comunale che in una notte hanno reso nuovamente fruibili gli otto chilometri di spiaggia e le passeggiate di Lignano. Pertanto da parte mia un plauso a tutti gli operatori».
OPERA CONTESTATA
C’è chi ironizza, sui social, sulla cosiddetta passeggiata Hemingway, l’intervento di difesa della sponda sinistra del Tagliamento, 240 metri realizzati con mezzo milione di euro erogati dalla Regione, la cui pedana è stata danneggiata in più punti. L’inaugurazione ufficiale, prevista per il 3 settembre, appare decisamente in forse.
IL MONITORAGGIO CONTINUA
«La piena del Tagliamento a Latisana - spiega il responsabile dei volontari della Protezione Civile di Lignano, Alessandro Borghesan - si è avuta verso le ore 3 della notte tra domenica e lunedì, pertanto il materiale ha cominciato a giungere a Lignano verso le 9,30/10 della mattina. Abbiamo tenuto sotto controllo la situazione con un nostro drone sin dalle prime luci dell’alba, poi nel pomeriggio quando è ripreso a piovere siamo stati costretti a sospendere, ma il Tagliamento è costantemente sotto controllo da parte nostra. Prima che tutto il materiale portato dal fiume verso il mare venga riportato in spiaggia ci vorranno alcuni giorni, comunque ne sta arrivando moltissimo. L’allerta arancione è cessata alle ore 24 della notte scorsa. Ora siamo in allerta Gialla (ordinaria), ma ciò non significa di poter abbassare del tutto la guardia».

COSA E' ACCADUTO

Quattrocento millimetri di pioggia a Passo Pramollo, 350 millimetri lungo la Valcanale, il Canal del Ferro, la Carnia Orientale e anche in Val d’Arzino: «sono molti», seppure caduti in due giorni, sintetizzano gli esperti dell’Arpa-Osmer Fvg. Se poi ci si aggiunge il vento a 120 chilometri orari a Grado e a 140 chilometri orari sul Lussari e il monte Matajur, con mareggiate, smottamenti e frane conseguenti, si ha un quadro delineato di cos’ha dovuto affrontare la regione tra venerdì 29 e domenica 30 agosto. Per la conta definitiva dei danni è ancora presto, di certo «è stato un evento importante che ha interessato il territorio dal mare alla montagna», afferma il vice presidente della Regione con delega alla Protezione civile Riccardo Riccardi.

Il fiume Tagliamento ha manifestato un picco di piena transitato a Latisana domenica alle 12, con 4,96 metri (inferiore al livello di guardia di 5,40 metri) e un secondo picco nel pomeriggio transitato a Venzone con 3,42 metri.  In Friuli condizioni come quelle vissute tra il 29 e il 30 agosto si registravano «ogni 30-40 anni – spiega il previsore dell’Osmer Fvg, Sergio Nordio -.
Negli ultimi tempi, invece, assistiamo a un aumento dell’intensità ma, soprattutto della frequenza, fino ad avere, come è accaduto in questi giorni, 3 eventi importanti nell’arco di 24 ore». In molte località, continua l’esperto, «si sono misurate in 60 minuti piogge superiori a 80 millimetri: è molto raro che si verifichino eventi così intensi e così distribuiti sul territorio». La diffusione del fenomeno, però, probabilmente «ci ha salvato da danni ancor più ingenti rispetto a quelli registrati». L’ampiezza dell’area interessata è del resto una delle maggiori differenze rispetto all’evento di fine agosto 2003, cui in molti hanno pensato soprattutto per la concomitanza delle date. «Anche in quella occasione ci fu una depressione arrivata dall’Atlantico, ma i temporali forti furono concentrati in un’area, tra Pontebba e Malborghetto», conclude Nordio.

Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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