Lodovica Comello, l'attrice friulana e la gravidanza durante il lockdown: «Due mesi intensi, un'altalena di goia e paura»

Domenica 5 Luglio 2020 di Paolo Navarro Dina
Lodovica Comello è diventata mamma durante il lockdown
Lodovica Comello è un volto noto della nostra televisione e dello spettacolo. Friulana di Gemona, è nell'ordine come recita il suo curriculum: attrice, cantante, conduttrice televisiva e radiofonica. Nel 2012 a Buenos Aires partecipa alla serie tv Violetta, tanto da impegnarsi a studiare lo spagnolo, dove recita nel ruolo di Francesca. Successivamente si dedica anche alla canzone. Nel 2013 esce il suo primo disco da solista Universo. Poi entra nel mondo della televisione come presentatrice del programma tv Italia's Got Talent, nella stagione 2015-16. Nel febbraio 2017 ha partecipato al 65. Festival di Sanremo con il brano Il cielo non mi basta, giungendo in finale e piazzandosi al dodicesimo posto. Il 1º aprile 2015 sposa con rito civile, nel suo paese natale, il produttore Tomas Goldschmidt. Il 31 ottobre 2019 annuncia di aspettare un bambino. Il 16 Marzo scorso nasce il loro primo figlio, Teo.

Lodovica Comello, stiamo attraversando un momento delicato. La maternità è un segnale di speranza e di dolcezza, come sta vivendo questa situazione così importante in un momento difficile al tempo del Coronavirus.
«Partorire e vivere i primi 2 mesi di nostro figlio da soli e in quarantena é stata un'esperienza molto forte e mentalmente impegnativa. Ma ha avuto anche dei lati positivi. Il lockdown ci ha permesso di dedicarci a nostro figlio completamente e oggi, dopo 2 mesi di reclusione, ci sentiamo sicuramente stanchi e sopraffatti ma abbastanza sicuri di noi come genitori. I disagi ci sono stati, chiaramente, nelle questioni più pratiche: reperire un pediatra, le spedizioni in farmacia o i controlli in ospedale con il bimbo... tutti momenti vissuti con grande disagio e paura del contagio».

Il mondo dello spettacolo, e quello della cultura in generale, sta soffrendo enormemente come vede il futuro di questo settore? Cosa suggerirebbe?
«Il futuro prossimo, sicuramente lo vedo diverso. Ormai ci stiamo tutti abituando ai programmi senza il pubblico o con gli ospiti in collegamento da remoto. Mentre abbiamo tirato i remi in barca per quanto riguarda concerti, teatri e cinema. Ma voglio pensare che sarà solo una fase passeggera. Probabilmente si protrarrà ancora per diversi mesi. Mesi in cui la tecnologia sarà fondamentale per continuare a fornire al pubblico un servizio il più possibile simile alla normalità. Purtroppo il nostro é un settore che si nutre di assembramenti di persone. Il pubblico é il vero protagonista del nostro lavoro. Quindi siamo quelli che dovranno stringere i denti più a lungo».

Secondo lei l'uso del social media (Instagram, Facebook, etc,) sarà il terreno del mondo dello spettacolo? C'è il rischio che si perda lo straordinario contatto con il pubblico?
«I social veicolano l'intrattenimento da anni ormai, e sicuramente in questo periodo hanno trovato un bacino d'utenza sicuro per continuare a far sopravvivere gli artisti e le loro creazioni. E meno male. Quando tutto sarà finito, credo ci sarà così tanta voglia di normalità e socialità (se pur controllata e nel rispetto della prevenzione) che sarà bellissimo ritrovarsi seduti sulla seggiola rossa di un teatro, a sgranocchiare pop corn davanti all'ultimo film di Tarantino al cinema, a godersi della buona musica dal vivo. Tutto avrà un altro sapore, tutto sarà più intenso e meno scontato».

Come se lo immagina il futuro? Quali segnali di rinascita vede attorno a lei?
«Mi immagino un futuro più consapevole. Quantomeno lo sogno. Un futuro dove, memori di quello che abbiamo passato, sapremo apprezzare le piccole cose, dove avremo più rispetto degli altri, dove ci prenderemo più cura di noi stessi».

Come è oggi il suo lavoro? Che cosa sta facendo?
«Il mio lavoro oggi come oggi é fondamentalmente fare la mamma! Poi c'è un progetto cui tengo molto che è L'asciugona, prodotto da Dopcast e online sui distributori digitali di podcast (Spotify, Google podcast ecc) e sui miei social, dove racconto in libertà la mia gravidanza. In questi giorni si è conclusa la prima stagione, ma sto già lavorando alla seconda dove passerò in rassegna le gioie e i dolori della maternità! Per il momento mi godo mio figlio e mi ricarico, presto tornerò in carreggiata, fra radio, Igt e altri progetti che sono in via di definizione».

E infine come usciremo da questa pandemia? 
«Sicuramente più rotondi! E sicuramente quando la collettività capirá che l'impegno e la perseveranza di tutti é fondamentale per la riuscita del piano. Nessuna persona e nessuna situazione é da sottovalutare».

Meglio il Friuli o Milano? 
«A Milano c'é il lavoro. In Friuli... il ristoro!» 
Ultimo aggiornamento: 11:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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