FIUMICELLO - Un delitto maturato nel quadro delle attività di ricerca ed eseguito da professionisti della tortura e delle sevizie. Queste le uniche certezze della procura di Roma che indaga sull'omicidio di Giulio Regeni avvenuto in Egitto lo scorso gennaio. Non, quindi, un fatto di sangue legato a droga (dall'autopsia non è emersa alcuna traccia di sostanze stupefacenti), ad una rapina o ad un fatto passionale.
Giulio Regeni, hanno accertato gli inquirenti di piazzale Clodio, conduceva una vita ritirata, era molto legato alla fidanzata e non consumava droga.
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