L'Università concede il patrocinio al Pride; "no" di Lega e Forza Nuova

Venerdì 24 Febbraio 2017 di Paola Treppo
L'Università concede il patrocinio al Pride; "no" di Lega e Forza Nuova
UDINE - L’Università di Udine concede il patrocinio al Pride Triveneto 2017 ed è già polemica: Lega Nord presenta un’interrogazione e Forza Nuova annuncia una “forte opposizione” alla manifestazione. «Poiché sede di libera ricerca e formazione come recita l’articolo uno dello Statuto dell’Università di Udine, l'Ateneo ha concesso il patrocinio al Pride - dice il rettore, Alberto De Toni -; questo in considerazione delle attività di ricerca, in particolare del Dipartimento di scienze giuridiche, con la produzione di numerosi saggi, e di alta formazione per avvocati, magistrati e forze dell'ordine, sui temi della tutela delle persone contro ogni forma di discriminazione, incluse quelle fondate all'orientamento sessuale e sull'identità di genere, come previsto dalla Convenzione europea dei diritti umani, dalla nostra Costituzione e dalle sentenze di Cassazione e Corte costituzionale».
 
L'Ateno organizza un workshop a tema 
L’Università di Udine non è né organizzatrice né partner dell’evento. La concessione del patrocinio è stata condivisa dai componenti del Senato accademico dello scorso 21 febbraio e del consiglio di amministrazione del 24 febbraio. Il workshop del prossimo 31 marzo, dal titolo "Dai movimenti femminili ai movimenti Lgbtqia. Tracce di un percorso", infine, è stato organizzato in collaborazione con Comune di Udine e Casa delle donne del comune di Udine e rappresenta l’evento conclusivo dell’agenda Calendidonna 2017.
 
Chi è contro: Lega e Forza Nuova 

«Quali sono i valori che la giunta intende portare avanti? - dice la consigliera regionale della Lega Nord, Barbara Zilli, che presenterà un'interrogazione -. A me pare si stia attuando un continuo attacco alla famiglia tradizionale ed è sconcertante che anche un'istituzione libera, quale dovrebbe essere l'Università, presti il fianco a tutto questo». Interviene anche Federico Corso, segretario provinciale di Forza Nuova: «Dobbiamo difendere la famiglia tradizionale - dice -. Dopo i manifesti gay e le unioni civili eravamo già agli eccessi; cosa possono pensare i nostri bambini dinnanzi a questa dissoluzione dei costumi? Che educazione vuole imporre ai nostri figli questa società promiscua?». 
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