Industria Udine, nel primo trimestre produzione cresciuta del 4,3%: tra gli imprenditori c'è ottimismo

Sono in ripresa i settori dell'industria​ meccanica, alimentare e siderurgica

Mercoledì 31 Maggio 2023
Industria Udine, nel primo trimestre produzione cresciuta del 4,3%: tra gli imprenditori c'è ottimismo

UDINE - Nei primi tre mesi del 2023 la produzione industriale nella provincia di Udine è diminuita dell'1,2% rispetto allo stesso periodo del 2022 mentre è cresciuta del 4,3% rispetto agli ultimi 3 mesi del 2022. Sono aumentati del 12,1% rispetto al 4/o trimestre del 2022 gli ordinativi, ed è positivo anche l'indice di utilizzo impianti, passato dal 77,8% del 2/o semestre 2022 al 78,7% del 1/o del 2023. Sono alcuni dei dati consuntivi sull'andamento dell'industria a inizio anno rielaborati e resi noti da Confindustria Udine. In riferimento ai comparti, sono in ripresa industria meccanica,alimentare e siderurgica, presentano criticità i settori legno e mobile, carta, chimica, gomma e plastica, materiali costruzione.

Secondo i dati di Confindustria Udine, il quadro economico «permane positivo, e questo è confermato anche dalle aspettative degli imprenditori, con un 18% che prevede un ulteriore aumento della produzione, contro un 4% che ne prevede un calo». Con gli attuali prezzi dell'energia l'inflazione dovrebbe rallentare e di conseguenza moderare l'aumento dei tassi. Ma l'inflazione è ancora alta e i tassi Bce, dall'attuale 3,75% probabilmente saliranno ancora. «È prevedibile un raffreddamento contenuto dell'economia in autunno, legato all'aumento dei tassi di interesse e alla minor domanda», ha commentato il presidente di Confindustria Udine, Gianpietro Benedetti. «Il raffreddamento potrà essere attenuato da un buon piano Pnrr; per l'Italia l'equilibrio tra tassi di interesse, inflazione e Pil è delicato per via del grande debito accumulato negli ultimi 40 anni, pari a circa 2.800 miliardi di euro. Il quadro economico e l'esigenza di evitare ulteriori deficit di bilancio chiamano la riduzione delle spese che tolgono risorse, senza valore aggiunto, a scuola, sanità, servizi sociali, incentivazione a intraprendere». Secondo Benedetti, «ad ottobre-novembre il trend economico per il 2024/25 potrà essere meglio definito in relazione all' andamento dell'inflazione, soluzione della guerra in Ucraina, ricostruzione, un buon progetto per il Pnrr in Italia, con le riforme necessarie per ridimensionare il debito, mantenendo elevato il Pil».

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