UDINE - Si allunga la lista delle persone coinvolte nell'inchiesta sul cosiddetto caso mense delle scuole che ha interessato anche il Comune di Udine. A quanto si apprende, nel registro delle indagini è stato iscritto anche il nome della dirigente di Palazzo d'Aronco Silvia Sclafani: si tratta di «un atto di garanzia», come tiene a precisare il suo legale, Federico Carnelutti, del Foro di Udine.
«La dottoressa Sclafani - spiega l'avvocato Carnelutti - è responsabile apicale dell'area Servizi educativi del Comune di Udine, interessata da questa vicenda, e quindi l'avviso di garanzia nei suoi confronti, nel momento in cui si indaga sull'operato di quegli uffici è di fatto un atto pressocché dovuto, visto che la funzionaria ha il ruolo apicale di quell'area. Nel momento in cui la Procura ritiene di indagare su quegli uffici, chi è a capo di quegli uffici è chiaro che viene coinvolto perché ne è a capo: ribadisco, è un atto dovuto».
Il legale di Sclafani precisa anche che «l'autorità giudiziaria ha acquisito già ampia documentazione, anche a firma della dottoressa Sclafani e noi riteniamo che questo fornirà piena conferma dell'operato corretto sia di Sclafani sia del suo ufficio.
Come si ricorderà, l'inchiesta è stata condotta dai carabinieri del Nas di Udine, dopo le molte segnalazioni del Comitato genitori delle scuole udinesi sulla scarsità e qualità dei pasti.