Inchiesta Coronavirus, Fedriga "frena" sull'indagine: «Tutto in buona fede»

"Non me la sento di dare in testa a Conte e Speranza: quelli erano momenti difficili"

Sabato 4 Marzo 2023 di David Zanirato
Inchiesta Covid, Fedriga "frena" sull'indagine: «Tutto in buona fede»

"No a strumentalizzazioni, né sull'inchiesta Covid, né sulla tragedia dei migranti". Usa toni bassi Massimiliano Fedriga all'indomani dei dettagli usciti dall'inchiesta della Procura di Bergamo rispetto alla gestione della prima ondata dell'emergenza coronavirus.


BUONA FEDE
«In quella occasione penso che tutte le istituzioni abbiano fatto delle scelte in assoluta buona fede per cercare di dare le migliori risposte possibili» ha specificato il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, ospite ieri a Udine del forum Open Dialogues for future organizzato dalla Camera di commercio di Pordenone - Udine e dalla Fondazione Ambrosetti. «Penso anche che su questa questione abbiamo vissuto un momento drammatico e dunque oggi mi sarebbe facile strumentalizzare la vicenda nei confronti di rappresentanti di forze politiche avverse alle mie - è andata avanti - ma non lo voglio farlo perché so delle difficoltà e dell'incertezza nelle scelte che c'era in una situazione estremamente complicata e nessuno sapeva come gestire».


IL NAUFRAGIO
Nemmeno sulla tragedia al largo delle coste della Calabria il candidato presidente ha voluto calcare la mano. «Occorre superare le ideologie tra chi è pro immigrazione e chi contro l'immigrazione.

Una immigrazione decisa, controllata e scelta è migliore di quella subìta. Mi dispiace molto che si strumentalizzi una situazione così drammatica, siamo di fronte a dei morti e a un evento catastrofico, avvenuto con la perdita di vite, e su questo bisogna fare una seria politica italiana ed europea per fermare l'immigrazione irregolare che alimenta i trafficanti di carne umana. Che sono i nemici e gli assassini che abbiamo visto anche in Calabria».


L'AUTONOMIA
Il governatore Massimiliano Fedriga si è poi proiettato sugli esiti della Conferenza delle Regioni che ha visto il via libera a maggioranza all'avvio del percorso di riforma parlamentare sull'Autonomia. «Spero che nel prosieguo dell'iter si possa ricucire con quelle Regioni, quattro, che hanno votato contro, a fronte di una larga maggioranza che ha votato a favore». Complessivamente, per il governatore "è stato fatto un lavoro importante di confronto, partendo da un testo che il ministro Calderoli ha mandato prima alla Conferenza che al Governo stesso. Abbiamo proposto delle modifiche e sono stati accolti tutti gli otto punti delle Regioni che erano stati approvati all'unanimità nel nuovo testo che abbiamo approvato».


ECONOMIA
Sullo sfondo la situazione internazionale, messa al centro della due - giorni friulana di dialoghi sul futuro geopolitico ed economico, con il Friuli Venezia Giulia che si candida a rivestire un ruolo "utile" con il quale "favorire nuove opportunità economiche oltre che fungere da raccordo con alcuni Paesi dell'Est e Balcanici per l'ancoraggio da dare loro con le democrazie occidentali utilizzando la storia del nostro territorio e la capacità nel tessere rapporti per favorire un nuovo approccio e nuove relazioni con quelle aree geografiche". Nonostante l'incertezza del periodo e il rischio per le tensioni internazionali, "abbiamo tenuto in termini di export con una crescita delle esportazioni superiore alla media nazionale e a quella del Nordest". In questo contesto, il Governatore ha ribadito la necessità di continuare a lavorare con un sistema regionale che si muove insieme con tutte le sue componenti (imprese, istituzioni, mondo del lavoro, rappresentanza sociale) e ha inoltre posto l'attenzione anche sull'importanza della responsabilità e della consapevolezza delle decisioni politiche che vengono adottate, lavorando su "azioni di lungo periodo per indirizzare le scelte strategiche che si devono basare sulla loro fattibilità, per evitare di incagliarsi nell'ideologia".


L'IDROGENO
Non è mancato il riferimento alle opportunità derivanti dalla Valle dell'Idrogeno tra Friuli Venezia Giulia, Austria e Slovenia: «Qui - ha detto - non si sta parlando semplicemente di un'opportunità, ma di un futuro, del futuro europeo: mi auguro di un futuro libero per l'Europa stessa. L'energia e l'approvvigionamento energetico è uno dei fattori chiave perché questo possa avvenire. Questo ovviamente è un discorso che si può allargare molto».

Ultimo aggiornamento: 10:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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