Il Friuli è a basso rischio covid per il ministero e non per l'Iss: scoppia il caso

Lunedì 18 Maggio 2020 di Marco Agrusti
Il Friuli è a basso rischio covid per il ministero e non per l'Iss: scoppia il caso
TRIESTE Il primo rapporto settimanale dell'Istituto superiore di sanità sul monitoraggio dei dati epidemiologici nelle singole regioni è già un caso. E la discrepanza tra due diversi rapporti, entrambi facenti parte dell'apparato statale, emerge proprio dal focus sul Friuli Venezia Giulia. Secondo l'Iss, infatti, la regione affronta la fase due dell'emergenza con un fattore di rischio diverso da quello stimato solo pochi giorni fa dal ministero della Salute. E la particolarità è proprio questa: l'Istituto superiore di sanità, come soggetto di diritto pubblico, è posto sotto la vigilanza proprio del ministero della Salute. Quindi il controllore e il controllato hanno dato un responso diverso: secondo il ministero della Salute il Friuli Venezia Giulia è una regione a basso rischio, mentre per l'Istituto superiore di sanità l'incidenza settimanale del contagio sul territorio non è bassa, ma intermedia-bassa. Un dato peggiore, quindi, rispetto a quello della Campania e della Sicilia, regioni notevolmente più popolose del Fvg. «Non capiamo - ha detto il vicepresidente Riccardo Riccardi -, perché pochi giorni fa il ministero della Salute ci aveva messi nella fascia bassa del rischio».
LA TABELLA
In Friuli Venezia Giulia non c'è alcuna allerta in corso, secondo l'Iss. Ma l'incidenza settimanale del contagio è intermedia-bassa e non bassa e basta. Il valore a cui si fa riferimento nel primo report settimanale su base regionale (ne arriverà uno ogni sette giorni per monitorare la tenuta del sistema nella fase due) è l'RT, diverso dal famoso R0. L'R0, infatti, misura la velocità di trasmissione senza misure di contenimento, riferendosi quindi alla fase iniziale dell'epidemia, mentre l'RT tiene conto proprio delle restrizioni e parametra il risultato del tasso di circolabilità del virus alla minor circolazione delle persone.
Ebbene, in Friuli Venezia Giulia la stima dell'RT fatta dall'Istituto superiore di sanità è di 0,86, quando la media nazionale è compresa tra 0,2 e 0,6. La stessa stima, ma applicata alla Lombardia, parla di un RT potenziale di 0,62, quindi inferiore a quello del Friuli Venezia Giulia. Un dettaglio che ora la Regione, intesa come istituzione, vuole chiarire.
IL SISTEMA SANITARIO
Tutto in regola, invece, per quanto riguarda la pressione dell'epidemia sul sistema sanitario, che oggi in Fvg è praticamente nulla. Infatti anche per l'Iss la valutazione relativa all'aumento di trasmissione ed attuale impatto di Covid-19 sui servizi assistenziali si conclude con un responso che è una buona notizia: sotto questo profilo, il rischio in regione è basso, non intermedio.
LE RILEVAZIONI
Ogni settimana la Regione dovrà inviare a Roma un report con i dati del contagio e la situazione del sistema sanitario. Ma il bilancio appena pubblicato dall'Iss fa riferimento - ed è un dettaglio importante - all'ultima piccola porzione di lockdown vero (cioè antecedente al 4 maggio) e solo ai primi giorni della fase due. «Lo studio - si legge nel rapporto consegnato anche al Friuli Venezia Giulia - riflette la situazione epidemica di circa 2-3 settimane fa (quando i casi segnalati nella settimana 4-10 maggio 2020 si sono infettati), e quindi nella fase conclusiva di un periodo prolungato di lockdown».
Sarà doveroso, quindi, attendere almeno il secondo report ufficiale (tra sette giorni) per capire la reale portata dell'impatto causato dalle riaperture del 4 maggio.
Ultimo aggiornamento: 13:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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