Trovata carbonizzata: giallo sulla morte. Casa a setaccio dai Ris di Parma

Sabato 27 Gennaio 2018 di Paola Treppo
I carabinieri del Ris di Parma nella casa della donna trovata carbonizzata a Udine
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UDINE - È giallo sulle circostanze della tragica morte di una 72enne di Udine, Rosetta Quaiattini, ex infermiera in pensione, la cui salma è stata rinvenuta ieri mattina, venerdì 26 gennaio, completamente carbonizzata. A dare l’allarme, facendo accorrere sul posto, una bifamiliare di via Emilia, le squadre di soccorso, è stato il vicino di casa; mancavano pochi minuti alle 8 quando ha visto uscire del fumo da una finestra e ha chiamato i vigili del fuoco. Oggi sono arrivati i carabinieri del Ris di Parma e i carabinieri della scientifica per eseguire dettagliati rilievi nella casa della donna. Non è pacifico, infatti, si tratti di un rogo accidentale. Ogni dubbio deve essere fugato. 

Trovata sotto un mobile
Tre mezzi sono partiti a sirene spiegate dal Comando di via Popone e hanno raggiunto l’immobile che all’esterno risultava intonso: non era annerito, nè si levavano fiamme. Come si appurerà in seguito, durante la mattinata, il rogo ha interessato quasi esclusivamente la stanza della cucina al piano terra. Il cadavere era riverso sul pavimento e sopra di esso era caduto un mobile in legno solo in parte consumato dalle fiamme, nella porzione che poggiava sulle piastrelle. Una situazione che ha subito insospettito i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Udine, comandati dal tenente colonnello Roberto Scalabrin.

Cosa è accaduto veramente in quella stanza? 
Sono i militari dell’Arma, infatti, coordinati dalla procura friulana, che stanno cercando di fare chiarezza su cosa sia accaduto all’interno di quella stanza. Non è pacifico, infatti, che si tratti di una morte accidentale. Diversi sono i punti su cui fare piena luce. Come mai il rogo non si è esteso al resto dell’abitazione, ad esempio? E perché c’era così tanta confusione all’interno delle stanze? Pare che la donna, che viveva da sola e che non aveva stretto particolari amicizie dopo la pensione, mantenendo sporadici rapporti con un fratello che abita anche lui a Udine, preferisse trascorrere le sue giornate appartata.

La porta non era chiusa
Non amava ricevere visite. Una donna solitaria, autosufficiente, di bell’aspetto, curata. All’arrivo delle squadre di soccorso la porta di casa non è stata trovata chiusa a chiave e i vani della residenza apparivano messi sottosopra. Bisogna capire se la 72enne vivesse normalmente in quello stato di confusione o se qualcuno abbia messo a soqquadro la casa, forse in cerca di qualcosa, poi facendole del male.

La casa tutta in disordine 
Tutte ipotesi. Gli inquirenti indagano a 360 gradi non escludendo nulla. Strano il ritrovamento di diversi barattoli di vernice e attrezzi da lavoro in cucina. Quest’ultimo ambiente, dove sembra che l’anziana trascorresse gran parte della giornata, era pieno di posaceneri con numerosi mozziconi di sigarette spenti. Le stufe non erano accese, o per lo meno, non nel momento in cui sono arrivate le squadre dei pompieri.

Come è morta Rosetta?
Fondamentale sarà l’esame autoptico che sarà disposto nei prossimi giorni dal pm Paola De Franceschi. Come è morta la donna? Diversi gli scenari possibili: può aver avuto un malore mentre fumava una sigaretta e aver innescato l’incendio. Può essere morta intossicata dal rogo o per le gravissime ustioni causate dalle fiamme. Ma quell’incendio è stato accidentale o qualcuno lo ha appiccato? L’ipotesi del delitto non è stata scartata, ma non c’è alcun sospettato nè qualcuno è stato iscritto nel registro degli indagati. Chi poteva voler male, del resto, a questa donna?

Non era una persona ricca, in passato aveva ceduto parte della bifamiliare, restando a vivere in una piccola parte dell’edificio, comunque molto curato, almeno all’esterno.

Nel primo pomeriggio di ieri i carabinieri hanno apposto i sigilli. Tutto è stato posto sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti nei prossimi giorni. Intanto la salma del l’anziana è stata rimossa e ricomposta nelle celle mortuarie dell’ospedale di Udine.

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