Foibe, sfregio ai martiri: imbrattato il cartello stradale che li ricorda Foto

Giovedì 16 Gennaio 2020
La tabella imbrattata
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UDINE - Vandalizzata con una scritta ingiuriosa la tabella che riporta la denominazione del parco Vittime delle Foibe a Udine, in via Bertaldia. Dal sindaco del capoluogo friulano, Pietro Fontanini, arrivano parole di dura condanna per il gesto compiuto nel corso della notte. «L’atto vandalico compiuto nel corso della notte al Parco Martiri delle Foibe dimostra ancora una volta che la mancanza di conoscenza della storia e l’ignoranza che ne consegue sono un problema che è ancora lontano dall’essere estirpato», dichiara Fontanini.




«Evidentemente - aggiunge il prino cittadino - la chiarezza fatta negli ultimi anni sulla tragica pagina delle foibe, dopo decenni in cui si è dato spazio solo ed esclusivamente a una storiografia di matrice ideologica e tesa alla mistificazione e al negazionismo di quanto accaduto, non è ancora sufficiente. Finché ci saranno studiosi e storici disposti a sacrificare la realtà dei fatti sull’altare dell’appartenenza politica, per esempio facendo passare l’idea che gli infoibati fossero tutti fascisti, non ci sarà memoria e qualche ignorante si sentirà legittimato a compiere gesti come quello di oggi». Non è la prima volta che i vandali colpiscono in quell'area: tempo addietro vennero sradicate piante ornamentali e corone e in seguito un muro fu imbrattato con una scritta. «Nell’augurarmi che prima o poi si riescano a raggiungere equilibrio e serenità nell’interpretazione dei fatti avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale al confine orientale, non posso che esprimere la vicinanza mia e dell’amministrazione che rappresento ai parenti di coloro che hanno trovato la morte nelle foibe, la cui memoria va difesa senza compromessi», conclude Fontanini.

«La tragedia delle foibe è un monito permanente per le generazioni presenti e future e un patrimonio doloroso che va custodito da tutta la comunità regionale e nazionale». Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. «Suscitano perciò condanna e sdegno - scrive Fedriga in una nota - i gesti che scaturiscono dall'ignoranza della storia o che, come nel caso degli atti vandalici perpetrati la notte scorsa nel parco di Udine, traducono la stupidità in violenza». «Osservare il rispetto, alimentare il ricordo e stimolare lo studio delle vicende sconvolgenti del secolo passato è ciò a cui siamo chiamati, cittadini e istituzioni, per scongiurare un atteggiamento passivo rispetto ai trascorsi più duri della nostra storia e per dare un senso al martirio degli innocenti che furono travolti dalla cieca violenza nutrita dall'odio etnico e dal fanatismo ideologico».
Ultimo aggiornamento: 15:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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