Impianto idroelettrico alle sorgenti del Piave: la Cassazione dice no

Lunedì 4 Novembre 2019
Impianto idroelettrico alle sorgenti del Piave: la Cassazione dice no
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La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha accolto il ricorso contro un impianto idroelettrico sul Piave a Sappada (Udine), proposto dal Comune. Lo rendono noto oggi il WWF e il Comitato Bellunese Acqua Bene Comune, che avevano avanzato il ricorso.

L'impianto - informa la nota delle associazioni ambientaliste - era stato autorizzato dalla Regione Veneto poco sotto le sorgenti del Piave, in difformità alla normativa Europea e Italiana che ne prevede la tutela assoluta, in quanto corpo idrico inalterato e sede di Sito di Riferimento. «Nel giro di un anno - precisa la nota - la Cassazione ha dato ragione ai Comitati e alle Associazioni anche su analoghi ricorsi Talagona (Domegge) e Grisol (Longarone), torrenti che potranno continuare a scorrere liberi nel loro ambiente naturale. Tre sentenze importanti che fanno giurisprudenza, e delle quali i decisori politici che da oltre un anno stanno lavorando al nuovo decreto Fonte di Energie Rinnovabili (Fer) non possono non tenere conto».

Altri ricorsi pendono al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche per Maè, Liera e Sarzana. «Non è con i ricorsi - precisano gli ambientalisti - che si può pensare di vincere la battaglia per i fiumi, ma è indubbio che sarebbe più difficile vincerla senza queste tre sentenze, che sono di riferimento anche per la Commissione Europea, presso la quale è ancora aperta una procedura di pre-infrazione nei confronti dell'Italia per il mancato rispetto della Direttiva Acque».
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