Friuli Storia, decisa la terna dei finalisti: la parola alla giuria dei lettori

Martedì 25 Maggio 2021 di Antonella Lanfrit
La presentazione

UDINE Gli ultimi otto giorni della Germania nazista, il Fascismo al potere e la storia del Risorgimento letta dal punto di vista di tre ufficiali, un piemontese, un borbonico e un garibaldino. Sono questi i temi dei tre volumi finalisti – sui 120 candidati - dell’ottava edizione del Premio nazionale Friuli Storia, che ogni anno è assegnato al migliore saggio di storia contemporanea pubblicato in Italia.
I TESTI
I tre testi selezionati dalla giuria scientifica - composta da Elena Aga Rossi, Roberto Chiarini, Ernesto Galli della Loggia, Paolo Pezzino, Tommaso Piffer, Silvio Pons e Andrea Zannini – sono stati resi noti ieri e sono stati pubblicati tutti l’anno scorso. Sono: «L’elmo di Scipio. Storie del Risorgimento in uniforme» di Jacopo Lorenzini, ricercatore all’Università di Macerata, dove si occupa della cultura militare nell’Italia dal secondo dopoguerra agli anni di piombo; «Storia dell’Italia fascista» di Paolo Nello, docente di Storia contemporanea nell’Università di Pisa e curatore, tra l’altro, della mostra fotografica «Trieste 1945-1954: un sogno tricolore» nel 2004; «Otto giorni a maggio. Dalla morte di Hitler alla fine del Terzo Reich. L’ultima settimana della Seconda Guerra Mondiale» di Volker Ullrich, storico e giornalista tedesco.
LA GIURIA POPOLARE
Ora, per decidere il vincitore, la parola passa alla Giuria popolare, composta da 300 lettori, sugli oltre 400 che hanno fatto domanda (metà dei quali da fuori regione), che dovranno leggere i libri ed esprimere il loro parere entro la fine di agosto. Da questo giudizio scaturirà il vincitore che sarà proclamato in ottobre. «Un premio scientifico importante dovuto all’intuizione del professor Piffer che ha riconosciuto in questa terra palcoscenico di molta della storia contemporanea e di cui forse i suoi cittadini non sono del tutto consapevoli», ha affermato il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, intervenendo ieri alla presentazione dei finalisti. «Questo premio ci aiuta a conoscere più da vicino molti di questi avvenimenti e porta in Friuli anche insigni studiosi che arricchiscono le nostre conoscenze con indagini nuove e originali. Io stesso, leggendo alcuni testi delle passate edizioni, ho scoperto per esempio che attorno agli anni Trenta in Ucraina, terra da cui arrivano qui da noi oggi molte persone, ci sono stati 25 milioni di morti per fame. Spero che la Regione si accorga di questo Premio e lo supporti in maniera più significativa», ha chiosato il sindaco. Poiché l’ambizione del premio è portare la storia nel territorio, da quest’anno si ampliano le collaborazioni che il Premio ha in essere – con Comuni, associazioni, l’Università – a coinvolgere anche i centri di Latisana, Pavia di Udine, Tricesimo e Torreano. 
INCONTRI
Nelle biblioteche di ciascun Comune si terranno incontri di presentazione dei tre volumi finalisti della storia del Novecento.

Da fine giugno, inoltre, su Radio Spazio 103 andrà in onda una trasmissione dal titolo «Terra di confine», realizzata grazie alla collaborazione tra l’associazione Friuli Storia e il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Udine. In dodici puntate docenti dell’ateneo friulano racconteranno momenti e luoghi decisivi per la storia del Friuli, da Aquileia romana fino al terremoto del 1976, passando per il Parlamento del Friuli e il ducato longobardo. Già chiuse le iscrizioni e vincitore annunciato in autunno anche per il concorso che annualmente è dedicato agli studenti delle scuole superiori delle province di Udine e Pordenone. Due le categorie del premio: una riservata agli elaborati scritti e una a quelli digitali per ricerche originali sulla storia del Novecento. 

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