Riciclaggio, traffico di armi e festini a base di sesso e droga. Trovata un'arma modificata: «È da killer o da spia»

Sabato 30 Gennaio 2021
Riciclaggio, traffico di armi e festini a base di sesso e droga. Trovata un'arma modificata: «È da killer o da spia»

UDINE - Si chiama "Vascello fantasma" l'operazione condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Udine, sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Udine Giorgio Milillo, nei confronti di un'organizzazione criminale dedita al riciclaggio di denaro e al traffico di droga e armi.

Le indagini, iniziate alla fine del 2019, sono state condotte anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche e della geolocalizzazione consentendo, nella prima fase, di arrestare un olandese di 45 anni, stabilitosi di recente in Friuli, nonché la compagna croata di 31, mentre rientravano dalla confinante Repubblica Slovena con 21 dosi di cocaina, 267 di marijuana e un'arma corta clandestina di manifattura artigianale. Le successive perquisizioni domiciliari hanno permesso di rinvenire e sequestrare altre 3 pistole e numeroso munizionamento, nonché farmaci rientranti nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Elevato il tenore di vita dell'uomo, solito a giocare nei casinò sloveni e a incontrare persone già note alla giustizia e coinvolte in traffici di sostanze stupefacenti, armi e riciclaggio. Ulteriori sviluppi investigativi hanno acclarato una continuativa attività di spaccio di ingenti quantitativi di cocaina da parte di diversi altri soggetti gravitanti nell'ambiente udinese, tra cui un uomo che, oltre alla cocaina, si interessava di reclutare le persone (in genere giovani donne) da condurre ai «festini» a base di sesso e droga che si consumavano all'interno dell'abitazione dell'olandese o di strutture ricettive della provincia.

Individuate altre persone dedite allo spaccio di stupefacenti, alle quali l'olandese trapiantato in Friuli era solito rivolgersi.

Tra queste un ultrasessantenne arrestato durante un'attività di spaccio, trovato con un consistente quantitativo di sostanza stupefacente e una grossa somma di denaro. Arrestato un altro albanese, di 34 anni, trovato con oltre 500 dosi di cocaina pronte per essere immesse sulla piazza udinese. Le indagini hanno portato al successivo rinvenimento e sequestro di un'altra arma, una pistola Beretta calibro 85 con matricola abrasa. Diverse le perquisizioni locali e personali (a carico di oltre 30 persone) che hanno portato a importanti riscontri investigativi, acclarando lo spaccio di sostanze stupefacenti anche nel periodo del primo lockdown.

Le armi sottoposte a sequestro, su disposizione del Pubblico Ministero, sono state periziate sia da un consulente tecnico sia dal personale specializzato del laboratorio balistico del Ris di Parma che hanno accertato, oltre alla perfetta funzionalità, anche la singolarità dell'arma artigianale che l'olandese, al momento del suo arresto, si era nascosto addosso. Quest'ultima, a due colpi calibro 22, a forma di portachiavi, è stata considerata dagli esperti balistici un'arma micidiale, progettata per assumere le caratteristiche esteriori di un altro oggetto (cd. arma da fuoco camuffata), da utilizzarsi a brevissima distanza ovvero per contatto diretto, cioè appoggiando l'arma direttamente sul bersaglio (così da attutire il rumore dello sparo). L'arma viene considerata uno strumento da killer o da spia e, classificata dal Ris di Parma come arma da guerra, è stata tenuta nei laboratori balistici al fine di incrementare il campionario di armi conservato presso il Raggruppamento Investigazioni Scientifiche.

Gli approfondimenti condotti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno focalizzato la situazione reddituale e patrimoniale dell'olandese e della sua compagna. La Guardia di Finanza, in particolare, ha attivato le indagini sui rapporti di conto corrente della coppia e i canali della cooperazione operativa a livello internazionale. Ciò ha permesso di individuare numerose operazioni sospette, costituite da accrediti di rilevanti importi disposti da una società avente sede nei Paesi Bassi, attiva nel settore del commercio di prodotti idraulici, e frequenti prelievi di denaro contante in Italia. Per l'omessa segnalazione ai fini antiriciclaggio di tali operazioni sospette, i finanzieri hanno contestato specifiche violazioni amministrative a un istituto di credito nazionale e a due consulenti finanziari. Le sanzioni contestate arrivano fino a 300mila euro.

Le movimentazioni sospette presenti sui rapporti di conto sono state anche valutate ai fini della loro tassazione. Le Fiamme Gialle hanno, infatti, constatato che l'olandese, pur residente in Italia, non aveva mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi. Gli accrediti presenti sui suoi conti correnti, per oltre 600 euro, costituivano il pagamento di prestazioni di lavoro svolte a favore di una società olandese. È stata quindi constatata l'evasione delle imposta sui redditi per oltre 250mila euro negli anni 2018 e 2019 e l'uomo è stato denunciato anche per omessa dichiarazione dei redditi e autoriciclaggio, avendo reimpiegato il frutto dell'evasione fiscale, prelevato in contanti dai propri conti correnti, in un casinò di Vencò, in Slovenia. Alla luce dei reati contestati le Fiamme Gialle hanno, dunque, avanzato una proposta di sequestro per equivalente che, condivisa dal Gip di Udine Faleschini Barnaba, ha portato al sequestro degli interi saldi risultanti sui conti correnti del soggetto olandese e a quelli fittiziamente intestati alla sua compagna per un totale di oltre 80mila euro e 2 autoveicoli allo stesso intestati per un valore commerciale di 40mila euro. Nel corso delle investigazioni è stata attivata la Cooperazione Internazionale di Polizia, nonché la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell'Interno di Roma.

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