Falsi contratti di lavoro per i permessi di soggiorno: trucchi scoperti, piovono denunce

Venerdì 7 Agosto 2020
foto di repertorio
UDINE - La Polizia di Stato della Questura di Udine ha denunciato alcune persone italiane e straniere, responsabili della predisposizione di fittizi contratti di lavoro finalizzati al rinnovo del soggiorno. Sono stati denunciati alla Procura della Repubblica, per false attestazioni, 2 cittadini turchi, una donna ed un uomo, rispettivamente di 28 e 41 anni, la prima quale richiedente il rinnovo del titolo del soggiorno, ed il secondo come datore di lavoro.

Le indagini hanno permesso di accertare che la donna si trovava nella nazione di origine quando avrebbe sottoscritto il rapporto di lavoro quale commessa e prestato attività lavorativa come documentato, invece, dalle buste paga fraudolentemente predisposte per l'occasione.

Medesimo stratagemma usato da una 58enne cittadina albanese, presunta badante, e due italiani, rispettivamente di 50 e 70 anni, tutti segnalati in Procura. Sono stati deferiti anche due coniugi marocchini, di 48 e 49 anni, i quali, nel 2017 hanno prodotto istanza di ricongiungimento famigliare di un minore (13 anni), dichiarando che questi fosse loro figlio, quando invece si trattava di un nipote.

Per quattro soggetti, tre albanesi ed un italiano, rispettivamente di 48, 31, 55 e 34 anni, è scattata la segnalazione in Procura perché il 31enne straniero ha presentato istanza di rilascio di un soggiorno, quale persona unita civilmente con l'italiano, ma il legame in questione era fittizio e finalizzato solo all'ottenimento del titolo al soggiorno.
Erano state predisposte anche autocertificazioni e comunicazioni fittizie per poter celebrare l'unione civile, avvenuta al Comune di Udine nel 2019. Gli altri due indagati sono i testimoni. 
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