Sangue, la crisi rallenta le donazioni
«I dipendenti non chiedono permessi»

Venerdì 12 Dicembre 2014 di Daniele Paroni
(archivio)
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UDINE - La crisi incide anche sul dono del sangue e quest'anno, in provincia di Udine pare assai difficile che vengano raggiunte le 44mila donazioni dello scorso anno. Molto eloquenti i dati aggiornati all'agosto 2014: ci sono state flessioni in tutte le province. La più lieve a Udine con un -2%; a Gorizia il calo è invece del 2.59, a Pordenone del 4.65 mentre Trieste registra donazioni in picchiata dell’11.32%.



«Il problema esiste eccome - spiega il presidente dell'Afds di Udine Renzo Peressoni - e le cause sono facili da individuare. La prima è la denatalità: in provincia di Udine i ventenni sono la metà dei sessantenni e il calo è sempre più marcato. E ancora, la crisi economica e lavorativa: molte aziende non permettono ai propri dipendenti di andare a donare, soprattutto nei casi in cui la pianta organica è indebolita da cassa integrazione e licenziamenti, i pochi che rimangono sul posto di lavoro di certo non trovano il coraggio per chiedere il permesso e assentarsi per andare a donare».
Ultimo aggiornamento: 16:36
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