Delitto di Udine, fermato l'assassino
Aveva coltello sporco di sangue: ha confessato

Giovedì 19 Settembre 2013
I rilievi del Ris e Silvia Gobbato
UDINE - L'hanno preso, la voce si diffonde velocemente: un uomo, 36 anni, Nicola Garbino, incensurato di Pozzuolo del Friuli, stato fermato per l'omicidio di Silvia Gobbato, la 28enne praticante avvocato uccisa due giorni fa mentre faceva jogging assieme all'amico Giorgio Ortis. Ha confessato nel tardo pomeriggioo.



La cattura del killer. Garbino sarebbe stato visto da un'automobile dei carabinieri a bordo di una bicicletta, che ha lasciato presso il centro commerciale Città Fiera di Martignacco: alle porte di Udine. Qualcosa ha insospettito i militari dell'Arma, che hanno seguito e bloccato l'uomo ad una fermata dell'autobus. Garbino aveva in mano una borsa di plastica con dentro il coltellaccio da cucina e gli abiti sporchi di sangue. L'uomo risulta incensurato.



L'uomo ha già confessato di essere l'assassino della giovane. Sulle braccia aveva segni e graffi compatibili con una colluttazione con la povera ragazza e sembra la conoscesse già. Il sangue trovato su abiti e coltello che aveva Garbino sarebbe umano. Lo confermerebbero i primi test eseguiti. Il sindaco, Nicola Turello, ha detto di non conoscere Garbino precisando che non risulta fosse seguito dai servizi sociali.



La confessione sarebbe stata fatta agli inquirenti nel tardo pomeriggio. Garbino, che non ha problemi mentali e non era in cura, come in un primo momento era emerso da ambienti investigativi, è studente fuori corso in Ingegneria all'Università di Udine e vive ancora con i genitori. Secondo quando ha raccontato agli investigatori, Garbino aveva in mente di rapire una donna. Non conosceva Silvia, la sua vittima l'avrebbe scelta a caso.



Stamani l'autopsia sul corpo della vittima (Telefriuli)







Autopsia sospesa. In seguito al fermo dell'uomo di 36 anni l'anatomopatologo Carlo Moreschi ha sospeso l'esecuzione dell'autopsia. L'incarico gli era stato affidato dalla Procura di Udine ed è stata la stessa Procura a dare indicazioni al perito di fermare gli accertamenti. Moreschi è docente nella sezione di medicina legale dell'università di Udine.







Il sopralluogo nella zona dove è avvenuto il delitto alla ricerca dell'arma (Telefriuli)









Giorgio Ortis: «Posso finalmente sfogare il mio dolore».
Sono le prime parole pronunciate tra le lacrime da Giorgio Ortis, l'amico di Silvia Gobbato, non appena ricevuta dal suo avocato la notizia che i carabinieri avevano preso l'assassino della ragazza. «È finita una vera e propria angoscia - ha spiegato il legale del ragazzo, Rosy Toffano -. Il primo pensiero della famiglia e di Giorgio comunque è sempre andato a Silvia».



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Ultimo aggiornamento: 18:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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