Dal Bauhaus al Futurismo: le 12
tavole del calendario storico Arma

Giovedì 10 Novembre 2016 di Paola Treppo
Dal Bauhaus al Futurismo: le 12 tavole del calendario storico Arma

UDINE E GORIZIA - Nella mattinata di ieri, mercoledì 9 novembre, al il Comando provinciale dei carabinieri di Gorizia, e a quello Provinciale di Udine, è stato presentato il Calendario Storico 2017 dell’Arma dei Carabinieri; le tavole che lo compongono sono state ideate e realizzate sotto la direzione artistica di Silvia di Paolo.Il Calendario, divenuto ormai un oggetto di culto, ha raggiunto una tiratura di 1.300.000 copie, di cui quasi 10.000 in altre lingue tra cui inglese, francese, spagnolo, tedesco e arabo; indice sia dell’affetto di cui gode la Benemerita, sia del valore dei suoi contenuti, che ne fanno un prodotto editoriale apprezzato, ambito e presente nelle case e nei luoghi di lavoro, a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.
 
Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 il Calendario tornò a vivere nel 1950 e da allora è stato puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dei Carabinieri e della stessa Storia d’Italia. La pubblicazione ha una rilevanza particolare per la famiglia dell’Arma, costituendo motivo di coesione attorno a un oggetto semplice eppure significativo, poiché ispirato ai valori nei quali si riconosce ogni carabiniere, da un capo all’altro d’Italia. Il tema del Calendario 2017 è incentrato sui “Simboli dell’Arma”, che sono la rappresentazione visiva dell’essenza dell’Istituzione. Simboli che si susseguono nelle tavole, mostrandoci i diversi stili con cui l’arte grafica si è evoluta nel tempo, a partire dall’anno di fondazione dei Carabinieri, il 1814.
 
In copertina sono ritratti due Carabinieri, inseriti nell’aura rossoblu dell’Arma, l’uno con l’uniforme bisecolare e l’altro con quella attuale, espressione di presenza attiva, vicina e amica, garanzia di sicurezza e tangibile segno di fedeltà, che vegliano alla tutela della cittadinanza e dei centri urbani. Nel classico carattere “Bodoni” di inizio ‘800, l’abbreviazione “CC” della parola “Carabinieri” che apre il percorso artistico: l’una racchiude al suo interno il contributo dell’ultracentenario, raffinato intellettuale e artista, Gillo Dorfles e il giudizio critico di Philippe Daverio, anche quest’anno collaboratore del progetto culturale e artistico insieme a Silvia Di Paolo; l’altra contiene la presentazione del Comandante Generale, Generale di Corpo D’Armata Tullio del Sette. Quindi la sequenza delle tavole mensili, tutte sviluppate con lo stesso criterio: a destra la tavola che riprende il simbolo dell’Arma prescelto e, a sinistra, nella stessa grafica, la pagina correlata contenente notizie storiche sul simbolo e sul segno d’arte che lo raffigura.

I mesi 
Gennaio non poteva che essere dedicata alla Carabina, dalla quale l’Arma prende il nome, realizzata in una grafica ottocentesca; fa da scenario la città di Torino dove i Carabinieri sono nati con le Regie Patenti del 13 luglio 1814.
Febbraio, nello stile Vittoriano, tipico della seconda metà dell’800, campeggia l’Elmo dei Corazzieri con, sullo sfondo, la Firenze capitale d’Italia che, nel 1868, li tenne a battesimo.
Marzo è l’Art Nouveau, raffinata espressione artistica e culturale di fine ‘800, a rievocare la Daga del Carabiniere.
Aprile, il tratto sobrio e raffinato del Wiener Werkstätte, in voga ai primi del ‘900 in una Vienna cuore pulsante della cultura europea, esalta l’Alamaro dei nostri colletti.
Maggio, il Futurismo fa da cornice alla Bandoliera e alla inscindibile Giberna, segni inconfondibili del Carabiniere in servizio.
Giugno, nello stile Bauhaus degli anni ’20 del secolo scorso, viene proposta la Banda Rossa dei pantaloni, ulteriore arcinoto e antichissimo nostro segno.
Per luglio e agosto il Pennacchio rosso-blu della Grande Uniforme Speciale, a simboleggiare con i suoi colori il coraggio e la fedeltà, e il Mantello, foderato di saglia rossa; immagini dell’Arma tra passato, presente e futuro. A rappresentarli, rispettivamente, gli stili Art Déco e Razionalista, espressioni della grafica degli anni ‘30 e ’40 del ‘900.
Settembre, le rotonde forme dell’Optical Art degli anni ‘60 disegnano la Lucerna, emblematico copricapo del Carabiniere dalle origini.
La tavola in stile Hippie degli anni ’70 del mese di Ottobre è dedicata al Basco:
La Saetta e il numero di emergenza 112, espressioni visive del Pronto Intervento, vengono illustrati nell’inconfondibile stile Pop degli anni ’80 nella tavola di Novembre; sono segni di efficienza che, rapidi e incisivi, si dirigono verso l’abitato per garantirne la sicurezza.
La grafica contemporanea del mese di Dicembre propone il polso di un Carabiniere il cui orologio ci rivela cos’è l’Arma: l’insieme armonico, di tutti i suoi Carabinieri - richiamati dai gradi in cerchio della pagina a fianco - che animano, compatti, le sue componenti, evidenziate cronologicamente dai Simboli che le contraddistinguono, dall’ultrabicentenaria Territoriale, alla nuova Forestale

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