UDINE - Non serviva nemmeno aspettare, ma l'ufficialità è arrivata comunque a sigillare una situazione ottima. Il Friuli Venezia Giulia, come praticamente tutto il resto della Penisola, continua a rimanere in zona gialla. Per centrare la fascia bianca, invece, bisognerà mantenere i dati in miglioramento per altre due settimane. Per ora, però, basta e avanza. Bar, ristoranti, spostamenti, musei, cinema: tutto aperto. Tante regole, ma tutto ancora aperto. E all'interno del Friuli Venezia Giulia c'è un altro caso che fa specie: è relativo alla provincia di Udine, che ha scalato la classifica d'Italia in soli due mesi.
IL CONFRONTO
Era la cenerentola d'Italia, cioè l'area con l'incidenza più alta di contagi sui centomila abitanti.
I NUMERI
Si parte dall'indice Rt, che nelle prossime settimane diventerà sempre meno determinante, in quanto si basa solamente sui contagi. Detto questo, in Friuli Venezia Giulia il valore è sceso rispetto alla settimana scorsa: era a 0.78, è calato a 0.72. È il riflesso della continua discesa dei contagi su base settimanale. I casi nell'ultima settimana sono calati del 29,4%: si è passati da 966 a 682 nuovi positivi. Si è tornati ai livelli dello scorso ottobre. In discesa anche il rapporto tra infezioni e tamponi, che passa dal 5,2% al 4,1%. Scendono i focolai attivi in regione: erano 569 e sono diventati 449. Leggero rialzo dei nuovi cluster: si è passati da 108 a 129. I principali centri di contagio, come spiegato ieri dal vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi, Migliora di molto il tracciamento: i casi senza una catena di trasmissione nota passano da 344 a 182. Il sistema è maggiormente in grado di isolare i positivi e di limitarne i contatti. È la chiave per mantenere il controllo. Ma il dato più importante è quello dell'incidenza: è a quota 49 casi su 100mila abitanti in una settimana.